Carini, Don Angelo Inzirillo interviene sul caso dei “senzatetto’”
“Come moderatore dell’ Unita’ Pastorale delle Parrocchie S. Giuseppe alla Stazione e Maria SS delle Grazie desidero intervenire sulla vicenda della coppia che vive per strada a Villagrazia di Carini”.
A scriverlo in una nota è Don Angelo Inzirillo riferendosi ai coniugi Anna Conigliaro e Pietro Covello che, dallo scorso 23 ottobre, sono stati sloggiati da un bene confiscato alla mafia che avevano occupato abusivamente.
“Intervengo non solo perché sono stato più volte tirato in ballo – precisa don Angelo- ma anche per onore alla verità e al servizio caritas dell’Unità che è stato sempre preciso, puntuale e inappuntabile. Il servizio caritas di Villagrazia per anni ha aiutato questa famiglia, che vive enormi difficoltà, attraverso la consegna di generi alimentari e di prima necessità persino a domicilio ma senza mai soccombere o alimentare i “capricci” che venivano esternati.
Più volte si è cercato di aiutarli attraverso l’offerta di qualche lavoretto che però veniva regolarmente rifiutato.
Il nostro aiuto – prosegue don Angelo – si e’ fermato nel momento in cui la coppia ha usufruito del reddito di cittadinanza che forse ora gli è stato revocato. La situazione è stata attenzionata e rigorosamente monitorata di intesa col Sindaco Giovi Monteleone e con l’assessore alle politiche sociali che, mi risulta, si sono e si stanno molto impegnando onde trovare una soluzione alle nuove criticità.
Mi sono attivato – afferma ancora il sacerdote – anche per cercare una piccola casetta che potesse ospitarli ma non ho trovato disponibilità.
Noi nel silenzio continueremo a fare la nostra parte cercando di aiutarli nei loro bisogni essenziali da quelli alimentari a quelli abitativi passando per tutte quelle esigenze che un essere umano dovrebbe avere il diritto di soddisfare senza per forza doversi umiliare esponendosi alla veloce circolazione delle notizie che corrono da un capo all’altro del nostro territorio. Noi come porzione di Chiesa rinnoviamo la nostra disponibilità per quanto le forze della Parrocchia sono in grado di offrire e – conclude don Angelo Inzirillo – senza che sappia una mano ciò che fa l’altra così come è sempre stato fatto, tuttavia, mi correva l’obbligo di precisare quanto fin qui esposto”.