Operazione Cutrara, concluse le indagini sulla mafia castellammarese

Indagini concluse per l’operazione “Cutrara”, l’inchiesta cooordinata dalla Procura antimafia di Palermo e condotta dai carabinieri del reparto operativo di Trapani che, lo scorso mese di giugno, ha riacceso i riflettori sui rapporti fra mafia castellammarese, politica e Cosa Nostra statunitense. I Pm Gianluca De Leo e Francesca Dessì hanno firmato gli atti notificati a 21 persone che rischiano il rinvio a giudizio. Tra questi “don Ciccio Tempesta”, all’anagrafe Francesco Domingo, 64enne pluripregiudicato in carcere, ritenuto il capo del mandamento locale e il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo. A lui, in un primo tempo indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, adesso viene solo contestato il reato di favoreggiamento reale con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa.  A Rizzo i pm contestano un “faccia a faccia”tra lui e il padrino Francesco Domingo. Un incontro avvenuto nel giugno 2019 a casa del genitore della compagna di Rizzo. Indagato per favoreggiamento reale è infatti anche Francesco Ancona 90 anni. La Procura di Palermo ha ricostruito l’incontro e ha svelato le ragioni. Il sindaco Rizzo, per i pm sapeva che recandosi a casa di Ancona, avrebbe trovato ad attenderlo il capo mafia Francesco Domingo. Oggetto dell’incontro trovare un immobile dove sistemare la comunità alloggio per anziani “Madre Teresa“, della quale Domingo  sarebbe stato  socio occulto.  Gli altri indagati, alcuni dei quali sottoposti a misura di custodia cautelare in carcere,  sono: Francesco Ancona, 90 anni, Diego Angileri, 83 anni, Felice Buccellato, 79 anni (ai domiciliari), Vito Di Benedetto, 54 anni, Rosario Antonino Di Stefano, 51 anni (sottoposto all’obbligo di dimora), Lilla Di Bartolo, 50 anni, Nicola Di Bartolo, 42 anni, Francesco Di Bono, 56 anni ex Presidente del Consiglio Comunale di Trapani, Camillo Domingo, 63 anni (in carcere),  Francesco Foderà, 64 anni, Salvatore Labita, 41 anni, Daniele La Sala, 40 anni (ai domiciliari), Salvatore Mercadante, 35 anni (in carcere),   Gaspare Maurizio Mulè, 54 anni (in carcere),  Antonino Sabella, 63 anni (in carcere), Sebastiano Stabile, 73 anni (ai domicliari), Francesco Stabile, 61 anni (in carcere), Carlo Valenti, 42 anni (in carcere) e Francesco Virga, 50 anni (anch’egli in atto detenuto). Tutti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, rapina, furto,  favoreggiamento reale e personale e intestazione fittizia di beni.

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