Carini, con una pallonata rompono un lampione di Piazza Duomo
“Tutti gli sforzi per rendere i nostri luoghi dignitosi vanificati da chi non ha altro da fare che trasformare la nostra piazza in un campo di calcio. È veramente mortificante dopo continue segnalazioni e denunce assistere inermi a tutto questo ogni giorno”.
È lo sfogo amareggiato dell’arciprete di Carini don Giacomo Sgroi, dopo l’ennesimo danno arrecato ad un lampione che illumina il cuore della città dai balordi di turno.
Senza contare il rischio per l’incolumità pubblica che i cocci di vetro frantumati da una pallonata potrebbero creare, cadendo giù da un’altezza di circa 3 metri.
Sin dal suo insediamento in Chiesa Madre, avvenuto poco più di un anno fa, Don Giacomo lavora incessantemente con i suoi collaboratori, oltre che per professare la fede cristiana tra i fedeli e mantenere il luogo di culto che gli è stato affidato nel suo splendore, per infondere tra le nuove generazioni un maggiore senso civico.
Più volte ha mostrato indignazione rispetto alle azioni che compromettono il giusto decoro di Pizza Duomo e contro il comportamento chiassoso e incivile di alcuni minori che scorrazzano indisturbati per il centro storico, arrecando danni ai beni monumentali della città.
Spesso si ritrova a richiamare le famiglie per un un maggiore controllo nei confronti dei figli, lasciati liberi anche fino a tarda ora, noncuranti del loro comportamento in società.
Neanche l’impianto di video sorveglianza installato dal comune o le spycam private piazzate dai commercianti davanti ai propri negozi sembrano essere un deterrente per i balordi di turno.
Don Giacomo ha più volte segnalato e denunciato alle autorità i misfatti di queste piccole gang che si aggirano in paese, ma ad oggi ciò non ha portato ad alcun risultato.
L’Arciprete di Carini auspica un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine per arginare il fenomeno.