Capaci, salgono a 22 i casi di coronavirus in paese
Mentre domani riapre la farmacia comunale, dopo che la dottoressa Marzia Morena è risultata negativa al tampone, ponendo fine così al periodo di chiusura determinato da un caso covid-19, in paese crescono i contagi che oggi hanno toccato quota 22.
Oggi pomeriggio, presso il Palazzo Comunale “Conti Pilo” il sindaco Pietro Puccio ha incontrato i Medici di famiglia ed i Pediatri di libera scelta locali. Alla riunione hanno partecipato anche un rappresentante del Distretto Sanitario n. 34 di Carini ed il Dirigente Scolastico della Direzione Didattica “A. De Gasperi”.
E’ stato posto l’accento, innanzitutto, sulla necessità di risolvere alla radice i problemi di comunicazione verificatisi, che potrebbero generare uno scollamento fra i dati “reali” e quelli “ufficiali” ricevuti dall’Amministrazione. E’ stata sottolineata, inoltre, l’esigenza di accelerare i tempi necessari per l’effettuazione dei tamponi richiesti e sulla necessità che essi vengano “processati” tempestivamente, in modo che la loro refertazione avvenga in tempo reale, non solo per alleviare ai “negativi” la pena e lo stress dell’attesa, ma anche per agevolare e rendere più tempestiva la mappatura dei “positivi”.
Per ultimo, ma non certamente per ordine di importanza, si è sollecitato il potenziamento della struttura burocratico – amministrativa dell’ASP che si occupa delle richieste del cambio del medico di famiglia, in un periodo in cui a Capaci sono andati in pensione ben tre medici di base. In un momento assai delicato in cui, proprio il medico di famiglia è chiamato a svolgere un ruolo essenziale per arginare e contenere la diffusione del COVID-19.
Alla riunione è servita anche ad aggiornare il numero dei contagiati in paese. E ai 16 casi di positività già accertati, se ne sono aggiunti altri 6. Fortunatamente sono tutti in isolamento domiciliare.
“Ringraziamo sentitamente – dice il primo cittadino – i professionisti sanitari per il carico di responsabilità, lo spirito di abnegazione ed il senso del dovere mostrato in questo periodo martoriato, in cui hanno garantito alla comunità un servizio prezioso ed essenziale, avendo costituito essi motivo di conforto e di sostegno, punto di riferimento per le persone fragili e sofferenti”.