Trappeto, il sogno di Dolci e Corrao riferimento culturale per l’azione politica di oggi (Video)
di Enrico M. Calagna
Cosa hanno in comune la Valle del Belìce e la valle dello Jato? Sono state attraversate dal sogno di due grandi figure: Ludovico Corrao e Danilo Dolci. La forza e l’attualità del loro pensiero sono stati al centro di un evento dal titolo “La cura del sogno”, che si è svolto a Trappeto, su iniziativa del movimento politico-culturale Partinico Città d’Europa, col patrocinio del Comune di Trappeto, Fondazione Orestiadi, Cresm, Proloco Cesarò di Partinico e Proloco di Gibellina. Il sogno è qui inteso come tema politico per eccellenza e di confronto. Il loro esempio può ancora costituire un riferimento culturale per affrontare i temi irrisolti del nostro presente, a partire dal definitivo riscatto della Sicilia.
Ludovico Corrao, avvocato, senatore, più volte sindaco, fu al fianco di Danilo Dolci nelle battaglie per il riscatto delle popolazione del Belìce. E’stato il padre della nuova Gibellina e delle Orestiadi. Puntò sull’idea della cultura e dell’arte come segno distintivo di rinascita, in risposta alla bruttezza urbanistica del post terremoto.
Contro ogni fatalismo e rassegnazione, nel territorio della valle dello Jato Danilo Dolci spese una vita per l’impegno sociale, per il riscatto della povera gente, attraverso digiuni, scioperi e battaglie non violente. Si battè anche per il risveglio culturale ed educativo. Corrao fu accanto ai contadini, ma fu anche esteta e come mecenate lascia un patrimonio culturale immenso.
L’azione di Corrao e Dolci, fatta di premesse ed esiti talvolta convergenti, talvolta contrastanti, puntava sull’umanità.