Terrasini, nasce il premio giornalistico Giuseppe Ruffino, premiata Loredana Badalamenti (Video)
di Enrico M. Calagna
Il lancio di un libro inedito e l’istituzione di un premio giornalistico. Ad un anno esatto dalla scomparsa di Giuseppe Ruffino, un doppio evento ha ricordato la figura dell’indimenticato direttore di Terrasini Oggi. Familiari e amici hanno organizzato a Palazzo D’Aumale una manifestazione dal titolo “Un pensiero per Giuseppe”, nel corso della quale è stato presentato un suo manoscritto inedito e inaugurata la 1^ edizione del premio giornalistico che porta il suo nome. Al suo esordio, il premio è stato conferito a Loredana Badalamenti, volto storico di Tele Occidente, per la sua carriera giornalistica. Quarantotto anni di età, di cui 31 passati nell’emittente televisiva, con collaborazioni col Mediterraneo, il Giornale di Sicilia e La Repubblica. La giornalista è già al suo quarto premio, l’ultimo dei quali ricevuto a Philadelphia, negli dagli Stati Uniti, dalla Confederazione Siciliana del Nord America, per avere diffuso la voce dei siciliani nel mondo con il format “Saluti dall’America”.
Insegnante, scrittore e giornalista, Giuseppe Ruffino è morto a 71 anni per le conseguenze di un ictus. Era un curioso della vita. Legatissimo alla sua Terrasini che ha raccontato con impegno civile sul periodico cartaceo “Terrasini Oggi, poi trasferito sul web. Coltivava la passione per il giornalismo e pungolava gli amministratori locali sui temi sociali e politici. Innumerevoli i sui articoli e servizi sui problemi irrisolti della comunità locale. Munito di telecamera filmava eventi e incalzava i politici con domande scomode, senza mai rinnegare la sua militanza politica di sinistra che lo portò anche ad un’esperienza di assessore nella Giunta Mele. Nel corso dell’evento, il professore Giovanni Ruffino, ha presentato “L’impalpabile nebbia”, un libro inedito scritto dal fratello, di sorprendente attualità.
Non una mera celebrazione, ma un motivo di riflessione profonda per Giuseppe Ruffino che resterà nella memoria collettiva. Quella stessa memoria che cercava in maniera instancabile di alimentare documentando eventi e storie per non cancellare l’identità e il senso di appartenenza al territorio in tutte le sue espressioni. Il Sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, lo ricorda come avversario politico, ma corretto.