Partinico, 12 tra medici e paramedici dell’ospedale nel registro degli indagati per “bimbo nato morto”

Sono 12 in totale le persone iscritte nel  registro degli indagati della Procura di Palermo, tra medici e paramedici in servizio all’ospedale civico di Partinico, per la morte di un neonato avvenuta sabato scorso. L’ipotesi di reato che gli viene contestata è «responsabilità colposa per morte o lesione personale in ambito sanitario»,  sulla base della denuncia presentata da Giuseppe Gorgone e Valeria Cuspolici, i genitori del piccolo Alberto che è venuto al mondo senza vedere mai la luce e che ieri è stato già sepolto. Dall’autopsia eseguita sul corpicino privo di vita di Alberto Gorgone, all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo non sarebbe emersa alcuna evidenza  immediata. I consulenti nominati dalla Procura di Palermo,  il medico legale Stefania Zerbo e l’anatomopatologo Emiliano Maresi e, quello di parte nominato dai genitori del piccolo attraverso il legale di fiducia Angelo Coppolino, il luminare in materia Paolo Procaccianti, hanno chiesto ed ottenuto dal sostituto procuratore Renza Cescon 60 giorni di tempo per depositare la perizia, con l’opzione di una proroga di ulteriori 30 giorni. Gli esiti potrebbero chiarire le cause che hanno provocato la morte del piccolo, fatto nascere con un parto naturale già privo di vita. Nella cartella clinica, i medici in servizio al reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio partinicese hanno scritto che la creatura sarebbe morta per bradicardia: una riduzione della frequenza cardiaca inferiore al valore di 100 battiti per minuto che ha causato un’insufficienza respiratoria che si è rivelata fatale per il bambino. La famiglia del piccolo, però, denuncia sospette negligenze, da qui la denuncia e l’inchiesta in corso.

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