Carini-Montelepre-Giardinello, residenti di c.da Grotta Bianca rivendicano interesse su “terra di nessuno”
L’hanno ribattezzata “la terra di nessuno” i residenti e villeggianti di c.da Grotta Bianca, riferendosi ad un ampio lembo di terra che insiste sotto il bosco di Santa Venera e che da diversi anni è una discarica a cielo aperto. La denominazione non è casuale visto che l’area in questione si colloca ai confini di tre diversi comuni: Montelepre, Giardinello e Carini. Circa una ventina le famiglie pronte a sottoscrivere l’ennesimo reclamo agli amministratori dei tre enti locali, al Prefetto di Palermo e gli altri enti preposti, per far rimuovere la gran mole di rifiuti che, oltre a deturpare l’ambiente, ostruisce il letto fluviale del torrente Monte d’Oro. Le stesse sono stanche di sentirsi ripetere, ogni qualvolta presentano reclamo ai comuni in questione :”non è nostro territorio, non è nostra competenza”. Per Carini la zona rappresenta estrema periferia, più attigue le municipalità di Giardinello e Montelepre, i cui confini vengono delimitati proprio dalla presenza del fiume. Circa un mese e mezzo fa – fanno sapere i residenti – degli operatori ecologici di sconosciuta provenienza, hanno rimosso superficialmente dei rifiuti ingombranti riversati sul ciglio della strada che attraversa la contrada, ma nel giro di pochissime settimane, gli incivili di turno, vi hanno già abbandonato di tutto: materiali edili, sanitari, pneumatici, ramaglie, mobili e suppellettili. Ma a preoccupare ulteriormente i residenti di contrada Grotta Bianca sono soprattutto i rifiuti che giacciono proprio all’ingresso del letto del torrente, ormai ricoperti da terra e sterpaglie e che rappresentano un vero e proprio pericolo non solo per loro, ma anche per gli abitanti di Montelepre e Giardinello. La stagione delle piogge temporalesche è già arrivata ed una eventuale bomba d’acqua potrebbe provocare effetti devastanti, così come già avvenne il 18 febbraio del 2011, quando un violento nubifragio fece arrivare a valle dei due paesi fango e detriti scesi dalle montagne che sovrastano contrada Piano Gallina che insiste in territorio di Carini. Dall’area a monte delle cave della zona scese giù un enorme corso d’acqua che avrebbe dovuto trovare sfogo nel torrente Monte d’Oro, ma ostruito come adesso, provocò danni e allagamenti lungo le strade in discesa fino ai centri abitati di Montelepre e Giardinello; in quest’ultimo paese la furia dell’acqua invase piazza Mattarella ed allagò diversi seminterrati privati lungo la via Mazzini. Nel comune vicino andarono in tilt diversi tratti fognari e i liquami invasero le case del centro storico, uscendo pure dai water delle abitazioni. In quell’occasione si parlò di cronaca di danni annunciati e i residenti e villeggianti di Grotta Bianca vorrebbero che la storia non si ripetesse, per il disinteresse degli organi competenti.