Terrasini, tragedia Nuova Iside: il 3 e 4 settembre nuova perizia tecnica sulla Vulcanello (Video)

Verrà effettuata a Messina la nuova perizia tecnica  disposta dalla Procura di Palermo sulla petroliera «Vulcanello», finita sotto inchiesta per il naufragio del motopesca Nuova Iside della marineria di Terrasini.  La nave mercantile, ancora ormeggiata al porto di Augusta dopo essere stata sottoposta a sequestro, verrà nuovamente ispezionata il 3 e 4 settembre prossimi al cantiere navale Palumbo della città dello stretto.  Saranno presenti i consulenti della Procura ed anche quelli di parte, quindi i legali delle famiglie delle vittime Aldo Ruffino e Cinzia Pecoraro e,  quelli nominati dall’armatore. L’ulteriore accertamento è stato deciso dal Gip Piergiorgio Morosini che ha accolto la richiesta di incidente probatorio avanzata dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Vincenzo Amico, dopo gli inquietanti risultati della prima verifica, da cui è emersa, fra l’altro,  la recente pitturazione della base della petroliera. Il peschereccio Nuova Iside affondò la sera del  12 maggio scorso al largo di San Vito Lo Capo, a seguito della probabile collisione avvenuta proprio con la Vulcanello. In fondo al mare finì pure l’equipaggio composto da Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono, quest’ultimo ancora disperso. Per la loro fine sono quattro, al momento,  le persone finite nel registro degli indagati  accusate a vario titolo di  omicidio colposo, naufragio, omesso soccorso e frode processuale: il comandante della petroliera,  due ufficiali di plancia e l’armatore. Le famiglie delle vittime, intanto, continuano a chiedere il recupero del relitto che giace a 1400 metri di profondità a 30 miglia a nord di Palermo, sia per fornire ulteriori e determinanti riscontri sulle indagini in corso, ma soprattutto per verificare se all’interno della Nuova Iside si possano rinvenire i resti del comandante Vito Lo Iacono che il mare non ha mai restituito ai propri cari. A tal proposito vi riproponiamo le ultime dichiarazioni rilasciate dall’avvocato Aldo Ruffino che ricostruisce l’agghiacciante quadro investigativo su cui la Procura di Palermo sta lavorando.

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