Carini, comune e polizia di Stato hanno ricordato Antonino Agostino e Ida Castelluccio
31 anni fa sul lungomare di Villagrazia di Carini cadevano sotto i colpi di arma da fuoco l’agente di polizia Antonino Agostino e la moglie Ida Castelluccio. Le due vittime di mafia sono state ricordate, questa mattina, sia dalla polizia di Stato che dal sindaco di Carini Giovì Monteleone. Il 5 agosto del 1989, il poliziotto e la sua consorte vennero uccisi per mano mafiosa da sicari giunti in moto in via Cristoforo Colombo. Per uno strano gioco del destino, la morte, per mano mafiosa, raggiunse la coppia in una fase di estrema felicità della loro vita: a conclusione di un momento di convivialità familiare, i coniugi avevano appena comunicato ai parenti di aspettare un figlio. Antonino Agostino fu raggiunto per primo dai colpi dei killer e morì quasi sul colpo, facendo scudo alla moglie. La donna, anch’ella colpita intenzionalmente, sarebbe deceduta pochi minuti dopo in un nosocomio cittadino.
La coppia è stata ricordata nel corso di una formale cerimonia alla presenza di autorità Civili e Militari che hanno deposto una corona di alloro sul cippo che sorge a pochi metri dal luogo dove i coniugi vennero trucidati. “Oggi, come ogni anno – dice il sindaco di Carini Giovì Monteleone – ricordiamo Nino Agostino ed Ida Castelluccio perché è fondamentale rimarcare un concetto: noi non dimentichiamo, noi urliamo il nostro no alla mafia, ogni giorno e in ogni circostanza”. Sul duplice delitto, avvolto in trame oscure, la Procura generale di Palermo, diretta da Roberto Scarpinato, ha avocato a sé le indagini ed ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio nei confronti di Antonino Madonia e Gaetano Scotto, rispettivamente capo mandamento di Resuttana e boss dell’Arenella, e di Francesco Paolo Rizzuto, amico di Agostino accusato di favoreggiamento aggravato.