Omicidio Ana Di Piazza, la vittima era incinta; giudizio immediato per Antonino Borgia
Era incinta di 4 mesi e mezzo la 30enne giardinellese Ana Maria Lacramioara Di Piazza quando l’amante, il partinicese Antonino Borgia, l’ha uccisa con 10 coltellate, di cui tre all’addome e due al torace, il 22 novembre dello scorso anno. Lo ha stabilito l’autopsia, i cui risultati completi hanno adesso indotto il procuratore aggiunto Anna Maria Picozzi ed il sostituto Chiara Capoluongo, che hanno coordinato le indagini dei carabinieri, a chiedere il giudizio immediato del suo assassino a cui adesso contestano l’accusa di omicidio l’omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dal fatto che la vittima fosse in gravidanza, nonché l’occultamento di cadavere e il procurato aborto. Quindi, non sarà necessaria l’udienza preliminare, riducendo notevolmente i tempi del processo che comincerà ad ottobre ed impedendo all’imputato di poter optare per riti alternativi o beneficiare di sconti di pena. Un delitto crudele quello di Ana scoperto grazie alle testimonianze di diverse persone. Una di loro raccontò di aver visto, guardando le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della sua abitazione, un uomo in mutande che aggrediva una donna. Un’altra, nelle campagne tra Alcamo e Balestrate, avrebbe invece visto una ragazza scappare da un furgone ed inseguita da un uomo. Proprio questo testimone aveva poi fornito agli inquirenti il nome della scritta sul mezzo, che li aveva così portati alla ditta di progettazione e realizzazione di piscine di Borgia. Il cadavere della vittima venne trovato in un terreno lungo la statale 113. Gli investigatori avevano poi scoperto che Borgia aveva una relazione con la vittima, nonostante l’imprenditore fosse sposato e padre di figli. Borgia, reo confesso, ha sempre sostenuto di averla uccisa perchè Ana Maria Lacramioara Di Piazza lo avrebbe ricattato, chiedendogli dei soldi per non rivelare alla moglie il loro rapporto e la gravidanza; rischio che gli avrebbe fatto perdere la testa, uccidendola. Ma secondo la Procura questa sua ricostruzione sarebbe priva di riscontri, mentre vi sarebbero elementi che confermerebbero la premeditazione dell’omicidio.