Nubifragio Palermo, per l’Ispra difficilmente prevedibile quanto accaduto lo scorso 15 luglio

Un evento estremamente localizzato, avvenuto in un’area molto ristretta e in un arco breve di tempo.  Fattori che rendono difficilmente prevedibile quanto avvenuto a Palermo nel pomeriggio di mercoledì 15 luglio, quando un violento nubifragio si è abbattuto sulla città provocando danni ingenti alle persone e alle cose. L’eccezionale evento avvenuto nel capoluogo siciliano è ascrivibile al passaggio di una linea di instabilità che muovendosi sul Mediterraneo centrale tra la Sardegna, la Tunisia e la Sicilia, ha prodotto bande di intensa precipitazione convettiva in movimento verso est. Queste hanno dato origine a un evento di precipitazione estremamente intenso e localizzato, la cui esatta collocazione spaziale, temporale e di intensità, è scarsamente predicibile dai modelli numerici, in quanto legata alla distribuzione a piccola scala delle masse d’aria. Ciò nella pratica rende particolarmente arduo il compito di fornire allerte efficaci con la necessaria tempestività. E’ quanto sostiene il Dipartimento per il monitoraggio e la tutela dell’ambiente e per la conservazione della biodiversità (Area per l’idrologia, l’idrodinamica e l’idromorfologia, lo stato e la dinamica evolutiva degli ecosistemi delle acque interne superficiali) che ha elaborato una prima analisi dell’evento di Palermo presentando alla Regione una relazione tecnica. Tra i compiti di ISPRA vi sono infatti  il monitoraggio e l’analisi degli eventi idrometeorologici intensi anche attraverso il Sistema Idro-Meteo-Mare (SIMM) e i dati dalle reti idrometeorologiche dei Servizi Idrografici Regionali e del Sistema Nazionale di Protezione Civile.

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