Strage via d’Amelio, chiesta archiviazione per gli ex pm accusati di depistaggio
Il depistaggio sulla strage di via d’Amelio sembra destinato a restare un mistero. La procura di Messina ha chiesto l’archiviazione per i due ex sostituti procuratori di Caltanissetta Annamaria Palma e Carmelo Petralia, indagati per calunnia aggravata. Secondo l’accusa, i due magistrati, assieme all’ex capo della squadra mobile di Palermo Arnaldo La Barbera, deceduto nel 2002, avrebbero costruito a tavolino il falso pentimento di Vincenzo Scarantino. Attualmente, sotto processo con la stessa accusa, al tribunale di Caltanissetta, ci sono tre poliziotti: il funzionario Mario Bo’, l’ex capo del gruppo d’indagine Falcone-Borsellino, e gli ispettori in pensione Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. L’inchiesta di Messina era nata due anni fa, dopo la sentenza “Borsellino quater”. Il pool coordinato dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia ha riascoltato il falso pentito Scarantino e ripercorso la vicenda, i cui fatti sono stati ribaltati grazie alle dichiarazioni che, nel 2008, ha fatto il pentito Gaspare Spatuzza, autoaccusandosi di essere stato lui e, non Scaantino, a rubare la Fiat 126 in cui è stato posizionato il tritolo per la strage di via D’Amelio. Rivelazioni che hanno consentito la revoca di 11 condanne. Indagini e processi – come scrive oggi il quotidiano Repubblica – hanno fatto emergere le pressioni di La Barbera e dei suoi uomini su Scarantino. Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo, ha chiesto a gran voce di conoscere la verità chiamando in causa gli ex pm e sollecitando la procura generale della Cassazione ad avviare dei procedimenti disciplinari, di cui un fascicolo è già stato aperto. Adesso, bisognerà leggere la richiesta di archiviazione della procura di Messina su cui dovrà pronunciarsi un gip che potrebbe chiudere l’inchiesta o sollecitare nuove indagini.