Partinico, criticità all’ospedale civico, sindaci e sindacati all’attacco
Mentre gli amministratori comunali del territorio tornano a chiedere un incontro con l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza sulla riconversione dell’Ospedale Civico di Partinico che, non ha ancora ripreso le sue piene funzionalità originarie pre-Covid – 19, arriva una segnalazione di criticità e carenza di personale post pandemia denunciata dal sindacato Fials Confsal. I sindaci Santo Cosentino di Trappeto, Antonio De Luca di Giardinello, Vito Rizzo di Balestrate, Maria Rita Crisci di Mntelepre, Luigi Garofalo di Borgetto, Rosario Agostaro di San Giuseppe Jato, Luigi Cino di Camporeale e Giosuè Maniaci di Terrasini, intendono sapere dall’Assessore Razza i suoi programmi per il futuro della struttura sanitaria, anticipando che all’incontro porteranno con sé anche un rappresentante del Comitato “Cittadinanza Attiva – Tribunale per i Diritti del Malato”. Il sindacato Fials Confsal invece, in una nota sostiene che, da quando il presidio da Covid Hospital è stato parzialmente riconvertito alle funzioni originarie, vi sarebbe una cronica carenza di personale infermieristico e di supporto; di indicazioni e/o linee guida per la gestione di pazienti positivi al COVID ma asintomatici in caso di loro accesso al Pronto Soccorso; di inadeguata separazione tra le zone grigie, ove verranno ricoverati pazienti con forte sospetto di contagio da Covid e spazi no Covid. Secondo l’associazione di categoria, il personale assegnato, già sottostimato rispetto alle indicazioni fornite lo scorso mese di gennaio dalle “linee guida per la determinazione dei piani del fabbisogno del personale nelle Aziende del SSR”, deve riuscire a fronteggiare e soddisfare tutti gli accessi e conseguenti adempimenti e servizi erogati dalla struttura stessa. Accessi che, in base alle “linee guida per il sovraffollamento nei Pronto Soccorso…”, ammontano, per l’anno 2017 a ben 25,258, collocando l’area di emergenza in posizione medio – alta rispetto agli accessi degli altri Pronto Soccorso della Regione Siciliana. Ciò è indice di un carico di lavoro non indifferente. Purtroppo a causa della pandemia Covid – 19 i carichi di lavoro sono ulteriormente aumentati, infatti oltre a dovere gestire ed assistere la ingente mole di utenza che ogni anno si riversa al Pronto Soccorso, si sono aggiunti ulteriori incombenze dovute alla pandemia. Pertanto, il personale sanitario residuo in atto in servizio presso il pronto soccorso deve riuscire a soddisfare i servizi ordinari, ovvero: Triage, Sala Rossa, Sala Verde, O.B.I., trasferimenti presso altri nosocomi, ai quali si è aggiunto a causa della pandemia il servizio Pre-Triage ove il personale dedicato deve adempiere agli incarichi derivanti dalla gestione di eventuali pazienti con sospetto Covid a cui segue tutta la successiva fase di assistenza agli stessi. Ad aggravare poi la situazione del personale infermieristico, è anche la cronica insufficienza del personale di supporto, per cui lo stesso è costretto a svolgere mansioni non proprie, quali: accompagnare i pazienti che necessitano di ulteriori indagini diagnostiche presso altri servizi all’interno del presidio e svolgere assistenza diretta ai pazienti che, in attesa di dimissioni o di ricovero, giacciono nelle barelle allocate in stanze prive di adeguati strumenti di allarmi acustici e di monitoraggio visivo. “Da rilevare – scrive ancora il sindacato – che tale carenza costringe il personale in servizio ad espletare contestualmente molteplici attività con l’ovvia conseguenza di diminuzione degli standard di sicurezza sul posto di lavoro, che determina come conseguenza un aumento del rischio del verificarsi di eventi avversi o addirittura catastrofici. Tale personale, che ricordiamo, essere stato chiamato di recente ad affrontare la più grave pandemia che abbia colpito l’Italia e il mondo intero, merita una migliore sorte lavorativa”. Infine la Fials Confsal segnala, che sempre al Pronto Soccorso ormai da diverso tempo, mancano i monitor multi parametrici. Vi sarebbero difficoltà ad organizzare i turni di lavoro nelle UU.OO. di Cardiologia e Pediatria per insufficienza di personale infermieristico e, addirittura, carenza/assenza di personale di supporto. Il sindacato chiede che vengano sin da subito attivate procedure veloci di assunzione del personale, necessario per rimpiazzare i vuoti d’organico e contestualmente che si applichino le disposizioni previste per la determinazione dei piani di fabbisogno delle aziende del SSR onde poter porre fine a questa perdurante criticità e, la possibilità di incontrare formalmente il direttore sanitario dell’Asp 6 Daniela Faraoni per meglio esplicitare i disagi dei lavoratori.