Operazione Cutrara, interrogato in procura il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo
Accompagnato dall’Avvocato Giacomo Frazzitta, il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo si è presentato alla Procura di Palermo, stamani, per essere interrogato dal Procuratore aggiunto Paolo Guido e dai pubblici ministeri della Dda Francesca Dessì e Gianluca de Leo.
Sull’ingegnere e docente di liceo eletto alla guida della cittadina turistica due anni fa pende un avviso di garanzia che lo vede indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Cutrara” , condotta dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Palermo, che ieri ha portato a 13 arresti nella famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo controllata dalla primula rossa di cosa nostra Matteo Messina Denaro.
Eletto nel 2018 con 2.463 voti ottenuti con una lista
civica di centrodestra, Nicolò Rizzo si dice incredulo di quanto gli sia
accaduto, anche perché nel provvedimento che gli è stato notificato gli
verrebbe contestato di aver «agevolato attività riferibili a Francesco Domingo»
daal settembre 2019.
Secondo alcune indiscrezioni, il sindaco Rizzo sarebbe stato ascoltato in merito ad un presunto incontro riservato con il capomafia Francesco Domingo in merito ad un immobile nella disponibilità del comune che doveva essere adibito a casa di riposo. Una vicenda che i pm devono ancora approfondire.
“Sono sereno e per me parla la mia storia. In paese ci conosciamo tutti e
conosco anche Francesco Domingo. Ma non è mai venuto in comune, so solo che da quando sono stato
eletto, ho solo dato atti di indirizzo,
la gestione compete ad altri settori”.
Il Sindaco di Castellammare del Golfo ha
risposto a tutte le domande dei pm nell’interrogatorio durato circa 40 minuti
e, secondo il suo avvocato, nonché ex assessore Giacomo Frazzitta, Rizzo “poteva
essere sentito anche come teste e non è detto che non cambi la sua posizione.
Non ci sono stati mai contatti volti ad agevolare niente e nessuno. Non si
tratta di appalti, di concessioni edilizie o di forniture. Si tratta di un
fatto recente, che risale al settembre 2019 e, quando tutto questo sarà finito
daremo atto di tutto”.
Per il legale del primo cittadino di Castellammare del
Golfo il segreto istruttorio impedisce di entrare nel merito dei fatti che
vengono contestati al suo assistito, ma assicura che si tratta di argomenti
facili da documentare, con riscontri oggettivi e già verbalmente chiariti con l’interrogatorio
di oggi.
“ Ringrazio i tanti che mi hanno manifestato solidarietà e continuo
ad avere fiducia e grande rispetto per la Magistratura che sta appurando i
fatti – conclude Rizzo – faremo chiarezza quando tutto terminerà –
conclude – ci auguriamo prima possibile».
Il sindaco Nicola Rizzo non è l’unico
politico di Castellammare del Golfo che risulta indagato in questa operazione.
L’inchiesta coinvolge anche l’ex vice presidente del Consiglio comunale,
Francesco Foderà, accusato di essersi rivolto al capo mafia Francesco Domingo
dopo aver subito il furto di un mezzo agricolo e, l’avvocato trapanese Francesco Di Bono, ex
presidente del consiglio comunale di Trapani, il quale avrebbe avuto un ruolo in una vicenda
estorsiva.
Francesco Foderà, 60 anni, Consigliere Comunale di Castellammare del Golfo dal 2013 al 2018 ed eletto vicepresidente nel maggio del 2016, è finito nell’inchiesta perché dalle intercettazioni è emerso che avrebbe personalmente interloquito con il capomafia Francesco Domingo a cui si è rivolto per poter recuperare il trattore che gli era stato rubato qualche mese prima della sua elezione a vice presidente dell’assise. Accompagnato da un cugino, Foderà avrebbe incontrato il boss in un casolare di campagna sollecitandolo a rintracciare il mezzo. Emblematico, per gli inquirenti, il fatto che un rappresentate delle istituzioni si rivolgesse al boss del paese per il furto subito, anziché alle forze dell’ordine.