Castellammare del Golfo, chiuse indagini su incidente sul lavoro : tre indagati
Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo in cooperazione. L’indagine riguarda l’incidente sul lavoro avvenuto, nel luglio di due anni fa, nelle campagne di Castellammare del Golfo dove perse la vita un romeno mentre il fratello rimase gravemente ferito, e ancora ne porta le conseguenze. Entrambi erano residenti ad Alcamo. A due imprenditori ed ad un autista è stato notificato l’avviso di conclusione degli accertamenti a suo tempio eseguiti dai carabinieri con le direttive della Procura della repubblica. Indagati sono Gaetano Palmeri, 70 anni, titolare della ditta “Rubino”di Castellammare, assistito dall’av vo c a t o Maurizio Lo Presti. Gli alcamesi Giovanni Renda, 39 anni, titolare dell’impresa Calcestruzzi Bonifato, difeso dall’avvocato Francesco Galati e Pietro Agnello, 49 anni, dipendente della stessa ditta che manovrava la betoniera che provocò il grave incidente. E’ difeso dall’av vo c a t o Vincenzo Catanzaro. Ora gli avvocati hanno 20 giorni di tempo per presentare le controdeduzioni. L’avviso di conclusione delle indagini, quasi sempre, rappresenta il prologo alla richiesta di rinvio a giudizio. Quattro posizioni sono state stralciate dal pubblico ministero. Si tratta dei due proprietari dell’immobile dove erano in corso i lavori e dei due titolari della ditta che si occupa della costruzione e manutenzione degli automezzi da loro venduti. Il tragico incidente si verificò nel mese di luglio di due anni fa. Perse la vita sul colpo Francisc Paulet, 36 anni, sposato due figli che abitava con la moglie nella via Porta Palermo di Alcamo. Gravemente ferito il fratello Daniel. L’av v i – so delle conclusioni delle indagini è stato preceduto da una serie di sopralluoghi in contrada Costalarga, territorio di Fraginesi, e dall’i n c a r i co conferito dal Pm ad un professore dell’università di Palermo per esaminare le cause che provocarono la rottura di un grosso braccio dell’a ut o – pompa mentre stava iniettando cemento per la realizzazione di un muretto. Il perito avrebbe scoperto alcune piccole lesioni nel secondo braccio, lungo 25 metri, che furono coperte con la saldatura di toppe. I due fratelli romeni stavano lavorando sotto quel braccio quando furono investiti da un pezzo staccatosi dall’a ut o – pompa, manovrata da Pietro Agnello. Nell’avviso di conclusioni delle indagini il Pm scrive: “che i due fratelli stavano lavorando senza regolare cont ratto”. All’epoca dell’incidente, le indagini dei carabinieri di Alcamo e Castellammare, vennero posti sotto sequestro il terreno, l’a ut o p o m p a imposto il divieto di accedere al villino. La morte sul colpo di Francisc Paulet, che abitava da 14 anni ad Alcamo, suscitò grande commozione nella numerosa comunità romena che vive ad Alcamo e tra i parrocchiani della chiesa di San Francesco d’Assisi, frequentata anche oggi dalla moglie e dai due figli un maschietto di 2 anni e una bambina di otto, che possono usufruire dell’aiuto morale e materiale della chiesa e dei parrocchiani. Il bambino era stato battezzato un mese e mezzo prima della morte del papà. Scontata la costituzione di parte civile da parte dei familiari che potrà essere presentata dopo la richiesta di rinvio a giudizio dei tre indagati. I fratelli Paulet sono stati descritti come grandi lavorator. Per accelerare le pratiche per il trasporto in Romania della salma si mobilitò per la raccolta fondi la comunità romena con Elena Ciobanu, responsabile provinciale dell’associazione Decebal&Traian, che andò anche a Catania per incontrare il console romeno in Sicilia, Iacob Iuan.
Di Giuseppe Maniscalchi