San Giuseppe Jato, tamponi covid – 19: attese e proteste
Proseguono i tamponi rinofaringei per accertare il contagio da Covid-19. Sono già 100 da fine marzo i controlli fatti tra San Giuseppe Jato e San Cipirello. Tutti negativi. Ad eseguirli i medici dell’A s p. Nella maggior parte dei casi si tratta di jatini e sancipirellesi rientrati da altri regioni d’Italia. Per i quali sono previste due settimane di isolamento domiciliare. Tra questi c’è però chi protesta per i tempi d’attesa. È il caso di Giovanna Madonia, che ieri si è rivolta al Giornale di Sicilia per lamentare presunti «ritardi» nell’e s e c uz i o n e dei tamponi. «Sono rientrata in Sicilia da Pordenone giorno 11 maggio di mattina – racconta -. Ho passato i controlli a Messina e da giorno 25 in teoria dovrei essere libera di circolare». Prima però dovrà sottoporsi al controllo. E solo dopo l’esito potrà uscire di casa e incontrare gente. Diversamente rischia una denuncia e la sanzione per violazione dell’isolamento fiduciario. «Finora abbiamo eseguito 100 tamponi e mercoledì prossimo di mattina ne verranno eseguiti altri a San Giuseppe Jato – spiega Giuseppe Motisi, dirigente dell’Unità operativa di prevenzione di Partinico dell’Asp -. Tra questi ci sarà anche la signora Madonia, che al suo arrivo non era riuscita a registrarsi sul sito internet dedicato al servizio. E che, in ogni caso, avrebbe dovuto comunque attendere due settimane». Sembra che la registrazione sia avvenuta telefonicamente e attraverso l’i n t e r ve n – to del comando di polizia municipale. Di qui il mancato inserimento nel gruppo che mercoledì scorso è stato sottoposto all’esame del tampone rinofaringeo. I controlli sono stati eseguiti davanti l’a m bu – latorio di via Macello. Il sistema adottato è il cosiddetto «Drive-Through Test Site»: si raggiunge la guardia medica e, senza uscire dalla propria auto, si viene sottoposti all’esame. «Dal 29 marzo ad oggi – fa sapere l’Asp – siamo già stati sette volte a San Giuseppe Jato e San Cipirello, dove sono stati eseguiti 100 tamponi»