Partinico, dal primo giugno si ripristina l’ospedale; ex Imi diventa Covid Hospital
Dal primo giugno verranno ripristinati l’ospedale Civico di Partinico e il Vincenzo Cervello di Palermo, finora destinati all’emergenza Covid -19 – mentre aprirà i battenti nel capoluogo l’ex Imi per eventuali nuovi casi di infezione per il bacino di utenza d Palermo e Trapani; il presidio appena ristrutturato potrà ospitare 60 posti letto di ricovero tra cui 14 di Terapia intensiva e 10 di terapia subintensiva, anche se non dotato di tutte le specialità e del Pronto soccorso. Per gli eventuali pazienti positivi più complessi da gestire, verrà identificato entro 7 giorni un plesso separato di Civico e Cervello da destinare interamente al coronavirus. E’ quanto prevede il piano per la fase 2 della sanità definito dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che, su indicazione dei tecnici del comitato scientifico, ha modificato la circolare di giovedì scorso. Rispetto alla prima versione del piano sono state introdotte alcune novità, quali : tamponi obbligatori per tutti coloro che si devono ricoverare per i prossimi 30 giorni (dal 25 maggio al 25 giugno). Saranno eseguiti il giorno rima dell’ingresso nella struttura. Lo stesso vale per le cliniche private: il costo del test sarà a carico della struttura che potrà stipulare apposite convenzioni con laboratori pubblici e privati, qualora non sia in grado di provvedere internamente. Tutti gli ospedali devono comunque prevedere “aree grigie” per i pazienti sospetti, per garantire i ricoveri di eventuali positivi nei casi di emergenza o in caso di necessità o per recrudescenza della diffusione virale anche in forma di focolai epidemici. Confermata anche la disponibilità e gestione delle strutture ricettive destinate ai soggetti Covid-19 positivi asintomatici o paucisintomatici, che vanno isolati perché non rientrano più nei criteri di ospedalizzazione (ad esempio perché guariti clinicamente) o che non possono rimanere in quarantena nel rispetto dell’adeguata separazione dal contesto familiare. Nel periodo di transizione tutti gli ospedali e le Asp devono adeguare i percorsi interni e riconvertire a degenze non Covid i reparti precedentemente dedicate al coronavirus