Cinisi, don Antonio Chimenti traccia un bilancio degli aiuti dati alle famiglie in difficoltà
“Ringrazio tutti per la testimonianza di carità, dimostrata in vari modi alla Comunità, rispondendo con generosità all’appello di condivisione dei beni con tutte quelle famiglie del nostro paese che sono state “contagiate” dal “virus” della “povertà”. Per questo vorrei rendere conto delle vostre donazioni e di come le abbiamo spese”. Lo scrive su Facebook Don Antonio Chimenti, parroco della Chiesa Ecce Homo di Cinisi, impegnato in questi mesi in interventi caritativi durante l’emergenza Covid – 19.
All’indomani dell’8 marzo scorso, quando tutto si è fermato, il sacerdote ha istituito una “squadra di emergenza Caritas” di giovani volontari per sostituire le infaticabili signore e signori, capitanate dalla Signora Giovanna Lo Presti, che da sempre sono impegnati con la Caritas, ma che in questo frangente, vista la subdola pericolosità di questa pandemia, il parroco ha preferito che restassero a casa.
Con loro è stata organizzata la distribuzione della spesa con l’ausilio di due volontari preziosi della Protezione Civile di Cinisi, supervisionati dalla dott.ssa Maria Anastasi. Il lavoro è sempre stato caratterizzato da un fitto coordinamento con la Caritas anche della Parrocchia Santa Fara con la signora Giuseppina Zerillo, e il Movimento per la Vita con la prof. Pusateri e la Sig.ra Romano. “Insieme in questi mesi – scrive Don Antonio – abbiamo aggiornato gli elenchi delle famiglie servite, scambiandoci le informazioni perché nessuno restasse escluso. Se all’inizio avevamo un elenco di 70 famiglie, ad oggi cioè a fine Aprile sono 150 le famiglie servite dalla sola Caritas Ecce Homo; dall’inizio di marzo prosegue il parroco- abbiamo distribuito la spesa ogni settimana, l’ultima il 30 Aprile con il sesto intervento: si tratta quasi di 600 persone tra adulti, bambini e anziani”.
Per far fronte alla grande richiesta di aiuto, padre Chimenti ha chiesto a tutti di condividere anche il loro poco, che però nella comunità è sempre molto; naturalmente è stato fatto ricorso alle casse della Parrocchia, e anche l’Arcivescovo di Monreale, Mons. Michele Pennisi ha contribuito con i fondi dell’8xmille. Molte persone hanno portato sacchetti di spesa in chiesa, rimasta sempre aperta in questi due mesi, mentre chi ha potuto ha fatto pervenire al parroco piccoli e grandi contributi economici, sia di persona che online. “In particolar modo – dice don Antonio – dobbiamo tutti essere grati per le grandi donazioni in termini di servizio e agevolazioni che hanno offerto La Conad della famiglia Di Santo, della Macelleria Caporelli, del Despar di Salvo Maniaci e della Matteo Adragna Trasporti che ci hanno sostenuti in modo esemplare, nonché della Italy Car Rent, nella persona del dott. Andrea Lo Faso, che come sapete ci ha fornito per un mese di un furgone per il trasporto della spesa. Questo lo dico perché non si tratta di materiale che ci da il Governo o lo Stato – sottolinea – ma è frutto della condivisione di tutti voi, che quando andate a fare la spesa lasciate qualcosa nel carrello sospeso e anche del contributo BANCO ALIMENTARE che come sempre ci fa sperare anche nella generosità di tutti, anche di chi non è di Cinisi e che ha donato alla Chiesa per tutti. Ad oggi – conclude padre Chimenti – abbiamo raccolto € 4.160,00 e abbiamo speso fra supermercati, macelleria, bollette luce e gas di alcune famiglie, € 4.670,00, oltre la preziosa spesa solidale di cui non conosciamo il valore economico, ma certamente ne riconosciamo tutto il valore di responsabilità e di prossimità che essa rappresenta”.
A questo lavoro va però aggiunto, senza sconti, l’altro lavoro del cristiano, quello di pregare per queste famiglie, perché alla difficoltà economica sappiano rispondere con Forza e Speranza in particolare per i loro figli.
“Il mese di Maggio che inauguriamo oggi con la festa di San Giuseppe lavoratore – dice padre Antonio – è il mese che tradizionalmente la Chiesa dedica a Maria, Ella cammina con noi e ci indica la Via nel Figlio suo Gesù. Queste le due prospettive: il lavoro onesto e il cammino sicuro.
San Giuseppe ci ridoni il “pane” guadagnato con il lavoro delle nostre mani e Maria accompagni i nostri passi incerti verso un nuovo futuro. Dalla politica alla famiglia, dalla giustizia all’economia, nessuno resti escluso da questa Nuova Primavera di Luce che è la Carità Fraterna. Grazie – conclude il sacerdote – e buon Primo Maggio”.