Castellammare del Golfo, Rizzo: “a 40 anni dall’istituzione della Riserva dello Zingaro la legge va migliorata”
40 anni sono passati dal 18 maggio 1980, quando una marcia di migliaia di persone percorse i sentieri dello Zingaro e diede il contributo decisivo per l’istituzione della prima Riserva Naturale Orientata della Sicilia.
Quella marcia bloccò una strada che avrebbe devastato la natura dei luoghi e aperto la via alla speculazione edilizia di stampo mafioso, salvando un territorio incontaminato e fornendo nuove prospettive di lavoro e di sviluppo compatibili con l’ambiente.
Quella marcia partorì una nuova generazione di cittadini sensibili alle tematiche ambientali, pronti alla difesa del territorio, aperti a nuove forme di rapporti tra essere umani e tra esseri umani e Natura.
La riserva naturale orientata dello Zingaro si estende per 7 chilometri, tra Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo.
Secondo il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, occorre scandagliare la legge sui parchi e le riserve per pervenire ad una migliore e più corretta gestione dell’ambiente, che consenta di integrare costruttivamente la cultura e le tradizioni popolari e la fruizione dei luoghi. “Oltre alla riserva terrestre- dice – va riconosciuta l’area marina protetta, come già proposto da deputati regionali e nazionali del nostro territorio, poiché lo Zingaro è la sintesi di ciò che di bello può creare la natura: acque limpide, calette nascoste, spesso raggiungibili solo in barca, un vero paradiso per chi vuole immergersi nella natura incontaminata. Non avendo potuto farlo quest’anno a causa dell’emergenza covid-19, a 40 anni dall’istituzione della riserva- prosegue Rizzo – nel 2021, Castellammare del Golfo intende farsi promotrice, chiedendo l’intervento della Regione siciliana in collaborazione con l’azienda Forestale, di un ampio momento di conoscenza e confronto sulla politica legata alla valorizzazione ed al contemporaneo rispetto dei luoghi. Per questo ricordiamo con orgoglio quella data, consapevoli che tante questioni e tanti problemi sono ancora aperti (la libera fruizione del mare e delle coste, le varie forme di inquinamento, la salvaguardia del patrimonio boschivo e naturalistico, il dissennato sviluppo edilizio, lo smaltimento dei rifiuti), ma che quella tracciata allora è comunque la via da seguire”.