Carini, a luglio via al processo per l’ex marito di Anna Maria Scavo
Fissata per il prossimo mese di luglio, l’udienza preliminare per il capacense Marco Ricci, accusato dell’omicidio volontario e premeditato commesso nei confronti dell’ex moglie Anna Maria Scavo. Il delitto avvenne il 16 giugno dello scorso anno, all’interno del negozio di scarpe in cui la vittima 37enne lavorava come commessa a Carini e, davanti al figlio minore della coppia, un quattordicenne che è indagato dalla Procura del tribunale dei minori di Palermo. Come scrive il giornale di Sicilia, l’imputato, in base a recenti norme, non potrà scegliere riti alternativi né potrà beneficiare di riduzioni o sconti di pena. Secondo la ricostruzione degli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Annamaria Piccozzi e dai sostituti Maria Rosaria Perricone e Giulia Beux, quel giorno sabato pomeriggio, Ricci avrebbe incontrato l’ex moglie da cui era separato dal 2018, con l’intenzione di farle del male, nonostante le dichiarazioni rese da padre e figlio. Marco Ricci, agli investigatori raccontò di avere accompagnato il figlio adolescente dalla madre con la quale aveva appuntamento. Tra la donna ed il ragazzo, però, sarebbe nata una discussione, da qui l’intervento di Ricci che, avrebbe agito in difesa del figlio. Nel tentativo di togliere il taglierino che avrebbe impugnato la donna, l’avrebbe colpita alla gola e procurato la sua morte. Ma gli investigatori non hanno mai creduto a questa versione per un dettaglio alquanto rilevante omesso da padre e figlio. Quando i carabinieri arrivarono nel negozio di corso Italia, Marco Ricci si era barricato all’interno del negozio insieme al figlio; accanto al corpo senza vita di Anna Maria Scavo i militari trovarono anche una siringa che era stata utilizzata per iniettarle in bocca dell’acido e sfregiarla in viso.