Alcamo, mascherine con marchio falso a caro prezzo: denunciato commerciante
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trapani hanno denunciato ad Alcamo un commerciante per “frode in commercio” e “contraffazione”. L’uomo, residente a Palermo, avrebbe messo in commercio mascherine con un falso marchio “Ce” e con un ricarico di costi 5 volte superiore al valore di mercato reale. L’esercente opera nel settore dell’e-commerce e le mascherine in vendita erano tutte di provenienza cinese. Al momento dell’ispezione nel locale in cui era contenuta la merce, il commerciante avrebbe detto alle fiamme gialle di avere acquistato migliaia di mascherine provenienti dalla Cina tramite una nota multinazionale di trading on line, senza preoccuparsi in realtà di verificare la sussistenza della documentazione formale che ne attestasse il possesso dei prescritti requisiti di sicurezza per il commercio nell’ambito dell’Unione Europea. L’immediata ispezione dei locali aziendali ed il rapido riscontro della documentazione a corredo dei dispositivi chirurgici e di protezione individuale consentiva ai finanzieri di rilevare la messa in vendita di oltre 10 mila mascherine, di cui oltre 2 mila del tipo “KN95/FFP2” e quasi 8 mila “chirurgiche”. Entrambe le tipologie di prodotto sono risultate prive di certificazione valida per l’immissione in commercio, anche in deroga, nonostante recassero tutte il marchio “Ce” illegalmente apposto sulla parte frontale. Questo avrebbe quindi tratto in inganno gli acquirenti sulla qualità dei prodotti commercializzati che, peraltro, nel caso dei dispositivi di protezione individuale (ossia le mascherine cd. “KN95/FFP2”), venivano esposti in vendita con un poderoso ricarico di oltre il 500 per cento: tali dispositivi infatti, costati al lordo delle spese di spedizione circa 1,50 euro l’uno, erano offerti al pubblico al prezzo unitario di 8 euro. I militari hanno quindi proceduto al sequestro di tutta la partita di merce, complessivamente pari a 10.116 mascherine, nonché della relativa certificazione e documentazione fiscale, denunciando il gestore del punto vendita per i reati di frode in commercio e contraffazione. D’intesa con l’Autorità Giudiziaria, dopo avere verificato il materiale ed avendo accertato che le mascherine sequestrate sono comunque idonee ad un utilizzo a scopo protettivo, si è proceduto alla loro assegnazione al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Trapani per l’eventuale impiego nell’ambito delle strutture sanitarie a basso rischio.