Alcamo, ancora fiamme su monte Bonifato, da ieri brucia il lato est
Da ieri pomeriggio brucia il lato est del Monte Bonifato e la c/da Trenoci. Vigili del Fuoco del Distaccamento di Alcamo, Salemi e Trapani, la Forestale di Trapani, la Protezione Civile dell’Associazione Fire Rescue e della Croce Rossa Comunale, tanti volontari e due canadair regionali lavorano ininterrottamente da ieri. Un incendio devastante che ha già distrutto centinaia di ettari di terreno. Il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, ringrazia quanti da, ormai quasi 24 ore, lavorano congiuntamente per evitare che il rogo attacchi le case. Purtroppo – dice – ancora una volta, ci siamo svegliati con una triste immagine che rievoca nella memoria di tutti noi quella dell’incendio del 2012 che distrusse parte della riserva. Non sappiamo l’origine dell’incendio di ieri pomeriggio, ma confidiamo che al più presto sia fatta chiarezza sulle cause del rogo e se del caso siano puniti gli eventuali responsabili”. Il Presidio di Libera Alcamo – Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo invita le istituzioni e i cittadini a porre la massima attenzione e cura ai beni comuni presenti sul nostro territorio. “La dolorosa questione degli incendi sul Monte Bonifato, – si legge in una nota – ma anche su altri luoghi limitrofi, come lo Zingaro e il Monte Inici, è una piaga costante che si ripete anno dopo anno nei nostri territori. In previsione della stagione estiva, la più pericolosa da questo punto di vista, chiediamo alle Istituzioni locali di prendere tutte le misure preventive necessarie (viali parafuoco, vigilanza ecc…) in modo da evitare il peggio. Inoltre, siamo consapevoli che non possono bastare solamente delle misure preventive ma occorre fare prevenzione culturale tra i cittadini per riscoprire la bellezza dei beni comuni. “Vedere in fiamme il Monte Bonifato – dichiara Marcello Contento referente di Libera Alcamo – è un pugno allo stomaco per tutti i cittadini. Prendersi cura dei beni comuni e riscoprire la bellezza del nostro territorio è un impegno di civiltà a cui tutti siamo chiamati a rispondere”.