Pesca siciliana in crisi, 18 sindaci scrivono al governo Musumeci

Su iniziativa dell’Avv. Giuseppe Caltanissetta, Assessore alla Pesca del Comune di Isola delle Femmine, 18 Sindaci siciliani chiedono al Presidente della Regione Nello Musumeci, la convocazione di un tavolo tecnico – alla presenza di Capitaneria di Porto e Associazioni di Categoria – per discutere dei problemi della pesca costiera e cercare soluzioni normative e tecniche per fronteggiare la crisi del settore, gravemente acuita dall’emergenza coronavirus.

Da Castellammare a Sciacca a Villafranca Tirrena, i primi cittadini delle Marinerie dell’Isola – sotto l’egida dell’Anci – invocano risposte immediate alla drammatica situazione di uno dei comparti simbolo della Sicilia, anche in temporanea deroga alla stringente disciplina comunitaria, per sostenere l’aumento dei costi di gestione dell’attività e la pesante riduzione della domanda, causata dallo stop a turismo e ristorazione.

Di seguito il testo integrale della missiva:

Carissimo Presidente, a nome delle nostre Comunità – e, in particolare, delle relative Marinerie – Le rivolgiamo un accorato appello, perché attivi ogni canale istituzionale e politico, onde rappresentare la gravità della situazione in cui attualmente versa la pesca costiera, e sollecitare l’adozione dei provvedimenti del caso. La contingente emergenza epidemiologica, che comporta – quale doloroso corollario – una profonda crisi socio-economica, colpisce duramente anche il settore ittico, da tempo vessato da una normativa comunitaria insensibile alle peculiari prerogative mediterranee; incapace di coglierne le specificità biologiche, tecniche e di sistema; inadeguata a fronteggiare la disarmonica (per usare un eufemismo…) concorrenza internazionale (delle flotte nordafricane ed orientali, su tutte). La riduzione delle battute, per un verso, e la prolungata sospensione delle attività turistiche, alberghiere e della ristorazione, per altro, hanno pesantemente ridotto gli spazi di mercato, mortificando i già modesti proventi dell’attività peschereccia. Alla contrazione dei ricavi, si è aggiunto un inaccettabile incremento dei costi per l’approvvigionamento di esche ed il reperimento e la manutenzione della strumentazione di supporto e sicurezza, sì da rendere insostenibile la prosecuzione dell’attività, che pure offre un innegabile contributo al soddisfacimento del fabbisogno alimentare regionale e nazionale (come riconoscerà il Mipaaf, cui la missiva doverosamente si trasmette); costituendo elemento storicamente determinante per la promozione dell’immagine della Sicilia nel mondo. In ragione dell’urgenza di interventi di sostegno, La invitiamo alla pronta convocazione di un tavolo tecnico presso l’Assessorato Regionale competente – alla presenza delle Autorità di riferimento, in primis i vertici locali della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera (cui la nota si indirizza per evidenti questioni di opportunità) e delle organizzazioni di categoria – che divenga sede di confronto e coordinamento in merito alle misure da adottare, anche in temporanea deroga ai disposti (allo stato sostanzialmente draconiani, soprattutto per la c.d. piccola pesca costiera, a connotazione artigianale) al momento vigenti. Confidando in un positivo accoglimento di quanto invocato – ribadendo piena disponibilità per ogni incombente che dovesse rimettersi alle Amministrazioni Comunali, nel quadro della più leale collaborazione – in attesa di riscontro, salutiamo cordialmente.

F.to i sindaci di Balestrate, Capo d’Orlando, Castellammare del Golfo, Isola delle Femmine, Cefalù, Cinisi, Falcone, Gioiosa Marea, Oliveri, Patti, Sant’Agata di Militello, Santa Flavia, Sciacca, Terrasini, Trappeto, Villafranca Tirreno e il Commissario Straordinario di Termini Imerese

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