Montelepre, arresto romeno: le violenze in casa duravano da 9 anni
Per oltre nove anni avrebbe picchiato la moglie e il figlio, spesso costringendo la donna ad avere rapporti sessuali non consenzienti. Alla fine è scattata la denuncia ai carabinieri e, dopo una veloce indagine, le manette si sono chiuse ai polsi dell’uomo. Con pesanti accuse i carabinieri della stazione di Montelepre (dipendente dalla compagnia di Partinico) hanno arrestato un operaio romeno di 52 anni , residente nel paese, con precedenti di polizia , che per 9 lunghi anni avrebbe maltrattato, vessato, picchiato, terrorizzato e minacciato anche di morte la coniuge, non risparmiandole botte da orbi alla minima occasione, colpendola con calci e pugni. L’accusa è di maltrattamenti contro familiari, violenza sessuale e lesione personale.
Durante i litigi , l’uomo spesso in stato di ubriachezza, oltre a scagliarsi contro la moglie e il figlio di 11 anni, sempre per futili motivi ma soprattutto per una ingiustificata gelosia, avrebbe distrutto gli arredi della casa prendendo a calci le porte e tutto ciò che gli capitava sotto mano. In un caso, addirittura avrebbe lanciato contro la terrorizzata compagna un’ascia che non l’ha colpita solo per un soffio. La donna non aveva mai denunciato il coniuge né si era mai recata al pronto soccorso per le lesioni riportate. Il 4 aprile scorso – dopo l’ennesima aggressione – non ce l’ha fatta più ed è andata dai carabinieri. Il figlio sarebbe stato più volte picchiato dal padre, sempre per futili motivi, davanti alla terrorizzata madre e al fratellino più piccolo di tre anni. L’ultima aggressione, avvenuta lo scorso 29 marzo, ha costretto la mamma a portare il ragazzino alla guardia medica di MonteIepre per curare le lesioni riportate. I carabinieri, durante le celerissime indagini, adottando tutte le cautele che la delicatezza del caso richiedeva, in breve tempo sono riusciti a ricostruire un quadro probatorio completo, condiviso dal magistrato, che ha inchiodato l’uomo alle sue responsabilità. Il 52enne è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Palermo.
La donna, romena anche lei , e i suoi due figli sono stati ospitati in una comunità protetta, dove verranno assistiti da personale specializzato, in attesa che venga celebrato il processo nei confronti del loro presunto aguzzino.
Di Graziella Di Giorgio