I sindaci con ANCI chiedono al governo di dare maggiore autonomia ai comuni per “ripartire”

“Se si vuole davvero far ripartire il Paese, se si vuole dare un’iniezione di liquidità dopo questo lungo stop, bisogna affidarsi agli ottomila Comuni”. È questa la ricetta dei sindaci d’Italia aderenti all’Anci per affrontare la cosiddetta fase 2 dell’emergenza coronavirus. Il sindaco di Balestrate Vito Rizzo, spiega le richieste avanzate dagli amministratori al governo centrale per poter superare questa grave empasse che ha paralizzato l’intera nazione.

“Bisogna darci la possibilità di appaltare le gare con procedure semplificate – dice Rizzo – bisogna elevare l’affidamento diretto a centomila euro, il governo dovrebbe nominarci commissari con potere straordinari; deve fidarsi dei sindaci, non solo a parole. Sulla riapertura, ormai imminente – prosegue il primo cittadino di Balestrate – è indispensabile fare chiarezza per poterci consentire di programmare una ripresa in sicurezza. Se le mascherine saranno obbligatorie per uscire bisogna disporlo e bisogna procurarle, fissare un prezzo e darle a chi non può pagare. Per poter andare a lavorare in autobus o in metro, si deve decidere la nuova capienza dei mezzi e si deve dire di quanto si riduce. Altrettanto indispensabile – prosegue il sindaco Vito Rizzo – è riconoscere un sostegno alle famiglie che tornano al lavoro e lasciano i bambini a casa: con un ampliamento del bonus baby sitter, facendo ripartire le attività gestite dal terzo settore, anche se con numeri ridotti per non creare assembramenti. Il costo del trasporto pubblico locale deve essere integralmente coperto, al di là del reale sviluppo dei chilometri programmati, inevitabilmente ridotto. Così come i tre miliardi assegnati ai Comuni devono essere incrementati liberando avanzi di amministrazione e frenando l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità. Rivendichiamo chiarezza su chi fa cosa. Le Regioni smettano di interferire sulle nostre competenze, come gli oneri di urbanizzazione e l’occupazione di suolo pubblico. Se il loro intento è collaborare – spiega Rizzo – doveroso in questa fase, ci diano una mano a recuperare le risorse per quei servizi che i cittadini si aspetteranno da noi. Più urgente, per esempio, un fondo per il sostegno agli affitti di quelle attività commerciali chiuse per decreto e per il pagamento dei canoni demaniali. Questo è quello che i Sindaci hanno chiesto al Governo di Roma e alle Istituzioni al termine di una riunione presieduta dal presidente dell’Anci Antonio Decaro. È il momento di essere responsabili e collaborare. Noi sindaci lo facciamo dall’inizio – conclude Vito Rizzo – adesso ci aspettiamo che gli altri rappresentanti istituzionali facciano lo stesso”.

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