Cinisi, per il tentato omicidio di Celestre, resta in carcere Filippo Mulè

Resta in carcere il ventenne Filippo Mulè. Come scrive oggi il giornale di Sicilia, il tribunale del riesame ha respinto il suo ricorso, basato su testimonianze e consulenze medico-legali tendenti ad escludere il tentativo di omicidio commesso ai danni del diciottenne borgettano Pierpaolo Celestre, avvenuto nel settembre dello scorso anno sulla spiaggia Magaggiari di Cinisi. Filippo Mulè è coinvolto per favoreggiamento pure nel grave omicidio di Paolo La Rosa, il 21enne di Cinisi assassinato nella notte tra il 23 e il 24 febbraio scorsi, all’uscita di una discoteca di Terrasini. Filippo Mulè, originario di Camporeale, era presente e avrebbe litigato con la vittima; in questo caso è accusato di aver favorito il cugino  coetaneo, Alberto Pietro Mulè, colui che avrebbe accoltellato Paolo La Rosa e finito in galera per omicidio. I due cugini vennero arrestati insieme, per i due fatti di cui si sarebbero resi protagonisti.  L’episodio di cui era accusato Filippo risale alla notte del 7 settembre scorso. Con Pierpaolo Celestre, ferito con sei coltellate, la lite era scoppiata per motivi banali, gelosia verso una ragazza, uno sguardo di troppo risalente al carnevale precedente. Il legale di Mulè,  l’avvocato Cinzia Pecoraro, in aula avrebbe tentato di ottenere la derubricazione in lesioni personali gravi al fine di poter beneficiare degli arresti domiciliari, ma il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza.   Sulla vicenda Celestre indagano i pm Ludovica D’Alessio e Felice De Benedittis, mentre sul delitto La Rosa l’inchiesta – affidata sempre ai carabinieri – è coordinata dall’altro pm Daniele Sansone.  

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