Borgetto, la persona contagiata dal covid-19 si presenta e si sfoga sui social
Scrive sui social di aver subito un vero e proprio linciaggio morale e di essere stato massacrato per le comunicazioni ufficiali fatte dal sindaco Luigi Garofalo nell’informare la cittadinanza del primo caso di contagio da coronavirus registrato in paese. Il giovane si chiama Antonio Misuraca ed è colui che, rientrato recentemente a Borgetto dagli Stati Uniti d’America, è pure stato denunciato dai carabinieri della locale stazione per violazione dell’isolamento obbligatorio a cui, essendo asintomatico, è attualmente sottoposto. Misuraca, in una nota pubblicata su Facebook ricostruisce la sua versione dei fatti, ammonendo i leoni da tastiera che lo avrebbero pesantemente insultato. Di seguito il testo integrale della sua missiva:
“Sono Antonio Misuraca.
Ho subito un vero e proprio linciaggio morale e sono stato massacrato da soggetti ai quali mi ha dato in pasto il signor Sindaco che ha dato la notizia me riguardante in modo da ledere i miei diritti fondamentali.
Fino ad oggi ho taciuto per il vero rispetto che abbiamo per la morte e passione di nostro Signore. Ora è arrivato il tempo della chiarezza. Sono arrivato dagli Stati Uniti il 22 Marzo mattina.
Pur non avendo avuto, nè avendo alcun sintomo, come da indicazione dei medici ho fatto la quarantena rigidamente.
Non ho avuto contatti neanche con i miei familiari con i quali non ci siamo nemmeno salutati.
Il 4 Aprile mattina dopo tredici giorni, su richiesta dell’ufficiale sanitario mi sono recato presso gli uffici pubblici predisposti per fare, come ho fatto, il tampone.
In questa occasione sono passato dal tabacchino per fare la ricarica telefonica, poiché dovevo telefonare, prima di andarci, al dott. Motisi così com’eravamo rimasti. Non c’era nessuno, ed ero munito di guanti e mascherina. Il 7 Aprile pomeriggio, dopo ben 16 giorni dal mio arrivo, ho commesso la leggerezza di recarmi in un panificio per comprare mezzo chilo di pane.
Non ho avuto contatti con nessuno, né avrei potuto contagiare alcuno. Anche perché, ammesso e non concesso ci potesse essere pericolosità di contagio, per quello che mi hanno detto i medici dal 27 Marzo non ci poteva essere più alcuna possibilità scientifica di contagio, come del resto è stato dichiarato dall’OMS.
Solo mio padre usciva da casa per fare la spesa o per motivo di lavoro, rispettando, comunque, attentamente le regole disposte (mascherina, guanti e distanza di sicurezza).L’8 Aprile mi hanno comunicato la positività al Covid-19, da quel momento ho continuato la quarantena, e anche tutta la mia famiglia si è posta in autoquarantena. Tra qualche giorno rifarò il tampone. Né io, né alcun componente della mia famiglia abbiamo avuto, né abbiamo ( ringraziando Dio) alcun sintomo riconducibile al Covid-19. Ho sentito e ho letto molti commenti oltre che offensivi del tutto infondati nei miei confronti.
Talune e/o taluni che hanno leso i miei diritti, che mi hanno diffamato, calunniato e oltraggiato con affermazioni false e tendenziose risponderanno alle autorità giudiziarie delle loro condotte.
Come del resto ne risponderò io se ho commesso reato.Io e la mia famiglia auguriamo il bene di tutti, ci dispiace per coloro che hanno perso l’anima e la coscienza e si realizzano facendo e/o propinando il male”.