Agli arresti domiciliari un capacense coinvolto in un inchiesta partita nel vicentino

C’è anche un capacense coinvolto nell’inchiesta portata avanti dai carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza, accusato come gli altri, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione fra privati. Agli arresti domiciliari è finito Antonino Ivan Cocheo, 36 anni, dipendente del gruppo “Serenissima”, quale responsabile dell’area tecnica per il sud Italia, insieme a Mattia Foffano di 44 anni, Alessandro Zinato di 43 anni, entrambi veneti e Giacomo Massini di 47 anni del livornese.  L’inchiesta scaturisce da un esposto presentato dal presidente di un’azienda del territorio vicentino,   la “Serenissima Ristorazione S.p.A.”, leader a livello nazionale nel servizio di ristorazione in strutture pubbliche e private, con il quale la proprietà aveva espresso concreti dubbi circa la regolare condotta aziendale di alcuni suoi collaboratori. Gli indagati, secondo quanto riferisce il comunicato dell’arma dei carabinieri, sfruttando la fiducia della proprietà, avrebbero orientato sistematicamente le procedure di aggiudicazione degli appalti privati del gruppo,  a favore di imprese disponibili a riconoscere al sodalizio una percentuale dell’importo del contratto di forniture di opere o servizi. Dalle indagini dei Carabinieri, il ricavato dell’attività delittuosa del sodalizio criminale, per quanto al momento accertato, avrebbe superato i 300.000 euro. A tal proposito, nel contesto dell’esecuzione delle misure cautelari sono stati sottoposti a sequestro 331.000 euro, rinvenuti su vari conti correnti nella disponibilità degli indagati. Ancora al vaglio  dell’ Autorità Giudiziaria,  la posizione di altre 45 persone, rappresentanti e/o titolari di impresa, tutte deferite in stato di libertà poiché ritenute responsabili della sola corruzione tra privati (art. 2635 c.c.), quali elargitori delle tangenti.