Partinico, medici in rivolta al Covid Hospital, scatta la solidarietà dei sindaci (Video)
Dispositivi personali non sufficienti per affrontare l’emergenza Covid-19 e condizioni non idonee a garantire la sicurezza sul posto di lavoro”. E’ la denuncia di massa dei dipendenti dell’ospedale civico di Partinico, il presidio ospedaliero designato dall’Asp per curare esclusivamente gli affetti da coronavirus, che ieri sera si sono radunati davanti al pronto soccorso per protestare contro i vertici aziendali. Un centinaio di medici e infermieri hanno minacciato le dimissioni di massa se l’Asp non dovesse accogliere le loro richieste di aver garantita la massima sicurezza all’interno del presidio ospedaliero. Per questo motivo hanno firmato una lettera indirizzata anche al ministro della salute Speranza, al prefetto di Palermo oltre che al direttore generale dell’Asp 6 Daniela Faraoni.
Il personale, come abbiamo appena sentito dall’infermiera monteleprina Loredana Candela nell’intervista rilasciata a Sky tg 24, evidenzia una totale mancanza di percorsi dedicati ai pazienti positivi e soprattutto al personale. Non sono state predisposte le zone filtro e gli appositi percorsi dedicati alla vestizione e svestizione di tutto il personale. Alla mancanza dei Dpi si associa quella dei dispositivi e degli ausili utili a fornire un’assistenza di qualità e sicura, mentre nelle prossime ore si avranno i primi ricoveri dei pazienti affetti da coronavirus. A condividere la loro protesta i sindaci di Trappeto, Giardinello, Balestrate, Montelepre, Borgetto, San Giuseppe Jato, Camporeale e Terrasini che, hanno inviato una nota alle autorità preposte.“Siamo ben consapevoli – scrivono . della situazione di emergenza in cui versa non solo il nostro territorio ma l’Italia intera, e tutto il personale medico e paramedico del Civico di Partinico con cui abbiamo conferito ci ha confermato la propria totale disponibilità e dedizione in questi giorni così difficili. Ma tale accertata dedizione non può nascondere la consapevolezza di pesanti problematiche relative alle misure necessarie a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle loro famiglie. In maniera cruciale – prosegue la nota – ci viene riferito che non si è provveduto a fornire una formazione adeguata all’emergenza, a parte un corso di sole 2 ore riguardante la vestizione e la svestizione del personale. Pertanto, noi Sindaci chiediamo con forza alle autorità competenti di fornire al personale medico e paramedico i presidi idonei, di adeguare le strutture, di fornire percorsi adeguati per il personale e per i degenti, di garantire un’adeguata formazione al personale, al fine di assicurare a tutti – concludono gli amministratori del comprensorio – le migliori condizioni di sicurezza possibili vista la delicatissima emergenza”. Solidarietà agli operatori sanitari del Covid Hospital di Partinico viene espressa anche da Cittadinanzattiva-tribunale per i diritti del malato di Partinico. “Ci domandiamo – si legge in una nota – : si può aprire una struttura sanitaria senza che il personale sia messo In sicurezza? L’emergenza avrà probabilmente “giustificato” lo smantellamento dei servizi ospedalieri di base, ma certamente non derogare a norme che tendono a salvaguardare la salute del personale sanitario. Vogliamo ricordare – prosegue la nota – le gravissime responsabilità cui vanno incontro i dirigenti in questo caso. Solleciteremo la direzione generale perché i DPI e tutte le prescrizioni di sicurezza possano essere adottati immediatamente. Solo in questo modo si può rassicurare il personale”. Riferendosi poi alla nota diramata ieri dell’Asp 6, in cui il direttore Daniela Faraoni ha messo a disposizione dei lavoratori del presidio, degli psicologi, Cittadinanzaattiva-Trinunale per i diritti del malato di Partinico esprime la propria amarezza nei confronti di tale affermazione che, denota come “per un vertice sanitario/amministrativo” – si legge nella nota – siamo solo numeri”.