Partinico, in calo i generi alimentari per gli indigenti

La mensa parrocchiale per i poveri  rimane chiusa per l’emergenza Coronavirus, ma i 50 abituali ospiti della struttura assistenziale non rimangono senza cibo. A pensare a loro e a tutti coloro che  hanno bisogno di viveri sono i volontari della Caritas interparrocchiale che continuano a distribuire buste con genere alimentari . Aiuti che  possono ritirare anche nei locali della stessa Caritas  di via Lanzafame, dopo aver inoltrato la richiesta  ai volontari e al vigile urbano Francesco Santoro, nella qualità anch’egli di volontario , che si è reso disponibile nella gestione  della mensa. “ Purtroppo – dice l’arciprete  della Chiesa Madre , monsignore Salvatore Salvia , (fondatore  della mensa)- date le  difficoltà dettate  dall’emergenza Coronavirus , gli aiuti alimentari che venivano quotidianamente elargiti per la mensa da tante persone di  buon  cuore, adesso incominciano a scarseggiare. A darci una mano è soltanto la Caritas Diocesana, ma non basta, a fronte di centinaia di persone  che  continuano a chiedere aiuto e  assistenza”. A Partinico la povertà è cresciuta in maniera esponenziale. Sono oltre tre mila le famiglie bisognose su una popolazione di 30 mila abitanti,assistiti per la maggior parte  dal volontariato cittadino. Le richieste di aiuto  sono aumentate in modo allarmante e con la sola provvidenza non si può sopperire a tutte le necessità. Diverse  sono le famiglie che si recano in Chiesa per chiedere i soldi per pagare le bollette  della luce, come pure le  bombole di  gas, gli affitti e le medicine .  “ E a tutti – aggiunge monsignor Salvia – cerchiamo di  dare un aiuto .‘Gesù dice : – a chi bussa sarà aperto’. Bisogna avere il coraggio e l’umiltà di chiedere”. A Partinico  anche la San Vincenzo è in prima linea nell’assistenza ai poveri e agli  immigrati.  Come pure l’Azione  Cattolica  che ha pagato mensilmente l’affitto  della casa  ad una  famiglia di indigenti, intervenendo altresì nel recupero di ragazzini  bisognosi  di cura. In prima linea anche  il Centro Aiuto alla Vita  con il doposcuola ai bambini   ad opera dei  volontari dello stesso organismo.  Purtroppo in questo periodo di Coronavirus, un altro cruccio per  monsignor Salvia  è il fatto  che i ragazzi  non possono più frequentare l’oratorio, come pure  il campo sportivo  ogni sabato mattina e i laboratori del  Centro Polivalente  Pastorale  “San Paolo VI”, di via Lanzafame. E’ fermo anche  il laboratorio teatrale, che stava allestendo una  commedia  dialettale e che aggregava adulti, giovani, professionisti e casalinghe. Ma nonostante le forti limitazioni dettate dall’emergenza coronavirus, tutti i gruppi parrocchiali si tengono positivamente in  contatto via social . Anche l’arciprete  Salvia  interviene  due  volte al giorno con la preghiera tramite la pagina  Facebook della Chiesa Madre. “ Ho fatto  voto alla Madonna del Ponte – afferma il prelato- promettendo  che una volta debellato il  coronavirus ,con tutta la comunità partinicese  e i paesi vicini ci  recheremo  in pellegrinaggio a piedi al santuario dedicato alla Vergine per  ringraziarla. Certamente  da questa terribile esperienza usciremo più preparati  e più forti perché dopo aver  toccato con mano il limite  del presunto  efficentismo umano ci troveremo a dover  fare  i conti con la vera povertà:materiale, culturale, morale e sociale. Il mio pensiero va a tutti i poveri lavoratori, alle piccole  imprese e aziende a  conduzione familiare, agli agricoltori,ai gestori di locali, ai lavoratori occasionali e a giornata che dovranno riprendere  dal nulla le loro attività.  Ma noi come Parrocchie  dobbiamo  essere  sempre pronti  ad intervenire. Rimane comunque  grande la fiducia nella divina provvidenza ”.  Intanto  in un momento di  emergenza sanitaria  e di solidarietà sociale, tutti i parroci di Partinico si sono mobilitati per cercare un alloggio gratuito agli  infermieri pendolari  che provengono dai paesi  vicini e che prestano servizio presso il Covid Hospital di Partinico . E già pare  che siano  riusciti nell’intento: un istituto religioso al quale i sacerdoti hanno avanzato la richiesta di ospitalità, sembra che si sia reso disponibile.

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