Partinico, arte in tempo di coronavirus: il maestro Gaetano Porcasi realizza un’opera tributo per l’America
Il maestro Gaetano Porcasi ha creato un’altra delle sue composizioni sull’ “arte in tempo di coronavirus”, questa volta due celebri sculture, anziché dipinti. La prima è la Libertà della Poesia di Pio Fedi, opera funeraria collocata nel 1883 all’interno della Basilica di Santa Croce a Firenze per il grande drammaturgo Giovan Battista Niccolini. La seconda è la Statua della Libertà, ancora più famosa, raffigurante una donna con la toga e la fiaccola che, dal 1886, domina il fiume Hudson di New York. Le due statue, la prima italiana la seconda americana, hanno in comune la libertà: libertà della poesia e libertà in senso più vasto e sinonimo di democrazia. Nell’emergenza coronavirus, l’artista accosta le due opere e quindi i due continenti, facendo indossare ad entrambi la mascherina e vestendo la statua della libertà con la bandiera tricolore come una toga romana “simbolo di speranza, unità e concordia – dice Gaetano Porcasi – valori che tutto il popolo italiano oggi manifesta in queste giornate segnate da malattia, sofferenza e morte. Quando gli italiani giungevano a New York, dopo una lunga ed estenuante traversata dell’Atlantico, prima ancora di essere posti in quarantena ad Ellis Island, alla vista della Statua della Libertà, gioivano e si rincuoravano. Vestirla con il nostro Tricolore – conclude l’artista- è un ringraziamento che desidero tributare al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per averci dimostrato la sua vicinanza, facendo sventolare il nostro vessillo”.