Partinico, Covid Hospital: R.C. chiede di precettare cliniche per garantire pronto soccorso al territorio
Precettare le cliniche e le strutture private del territorio per garantire cure e pronto soccorso a tutti. È la richiesta avanzata dalla locale sezione di Rifondazione Comunista di Partinico. “L’emergenza coronavirus – scrive in una nota il circolo Peppino Impastato – sta creando una situazione mai vissuta prima. Difficile da gestire in quanto totalmente nuova e, probabilmente, sottovalutata nei suoi effetti immediati, ma temiamo, soprattutto negli effetti a lungo termine.
In questo contesto alla nostra Partinico e a tutto il comprensorio è stato chiesto di fare un sacrificio in più con la temporanea trasformazione dell’Ospedale Civico in una struttura che sta già ricevendo i contagiati dal coronavirus. Questa decisione così forte e dal prevedibile impatto negativo, soprattutto in una società già notevolmente provata a livello emotivo, disorientata dalla mancanza di indicazioni chiare e devastata dal degrado diffuso nel quale è costretta a vivere da decenni, ci è piombata dall’alto, senza preavviso e ci ricorda che Partinico sembra essere “terra di nessuno”. Subiamo – prosegue la nota – l’inconsistenza della politica locale che non solo non è mai stata in grado di tutelare il territorio e determinarne gli sviluppi, ma addirittura non è nemmeno riconosciuta come interlocutore da interpellare. Per di più dobbiamo assistere a squallidi teatrini da parte di taluni consiglieri comunali armati di appositi costumi di scena e slogan che parlano solo alla pancia del cittadino, alimentandone la giustificata frustrazione, senza però proporre reali soluzioni, per cui in fin dei conti altro non sono che maldestri preparativi da campagna elettorale. Come se ciò non fosse già abbastanza, arriviamo addirittura a scenette indegne come l’apparizione dell’ex sindaco Lo Biundo il quale, dopo aver portato il Comune di Partinico nel baratro che oggi viviamo come in totale assenza di prospettive, dovrebbe avere almeno la decenza di sparire definitivamente dalla scena politica.
Ormai – si legge ancora nella nota – la scelta dell’Ospedale civico di Partinico è definitiva e non ci sono margini di ripensamenti, ma riteniamo, allo stesso tempo, che vadano mantenuti servizi essenziali per i nostri cittadini, quali il consultorio familiare, Il SERT e il servizio di Diabetologia, centro di riferimento regionale. Così come è necessario che si trovi una soluzione alla temporanea chiusura del pronto soccorso, che potrebbe essere predisposto presso i locali della casa di cura Igea (ex clinica Patti).
Pensiamo che le cliniche di cura e tutti i centri convenzionati e privati che insistono nella nostra città debbano essere messe al servizio dell’interesse pubblico, così come previsto dal nuovo decreto legge, e dunque, a disposizione delle comunità locali, con la loro strumentazione e il loro personale.
Così come pensiamo che l’ASP di Palermo debba dare le giuste risposte e tenere conto di tutti i dubbi e le criticità che il sindacato dei medici CIMO Sicilia ha evidenziato.
Pretendiamo però che – terminata la lotta al coronavirus – la stessa politica regionale che ha individuato la struttura ospedaliera di Partinico quale quella più idonea alla creazione di un centro Covid, restituisca al nostro ospedale la dignità di cui nel tempo è stato privato con tagli ai reparti, demansionamenti e assenza di seri investimenti.
Partinico ha l’onore e l’onere di dare un grande contributo in termini di solidarietà concreta per superare il momento di emergenza.
La politica ha il dovere di preoccuparsi e occuparsi di tutto il resto. Pensare se tutte e tutti sono nelle condizioni di tutelarsi, rispettare le restrizioni e far fronte a tutto quello che stiamo vivendo. Pensiamo – conclude Rifondazione Comunista – a chi si trova costretto a scegliere tra il diritto alla salute e il salario, come i tanti che si ritrovano nei loro luoghi di lavoro senza gli appositi dispositivi di sicurezza, pensiamo a precari oggi senza lavoro e dunque senza reddito, pensiamo a chi il reddito non l’ha mai avuto ed è inesistente agli occhi dello Stato, pensiamo insomma alle svariate situazioni di fragilità di cui la politica si dovrebbe occupare affinchè nessuno rimanga indietro, oggi più che mai”.