Emergenza Coronavirus, i sindaci chiedono di attivare servizio pediatrico all’ospedale di Alcamo

I sindaci  dei comuni di Trappeto, Giardinello, Balestrate, Montelepre, Borgetto, San Giuseppe Jato, Camporeale, Terrasini, Castellammare Golfo, Alcamo e Cinisi, hanno sottoscritto la richiesta per l’attivazione urgente di un servizio  di consulenza pediatrica presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “S. Vito e Santo Spirito” di Alcamo.  La richiesta arriva a seguito della trasformazione temporanea del nosocomio  di Partinico in Covid Hospital. Al momento, in tutto il circondario a ovest di Palermo non è operativa nessuna unità in grado di offrire consulenze pediatriche di emergenza, neanche all’ospedale Cervello di Palermo. “ Appare pertanto del tutto ovvio – scrivono i sindaci nella nota inviata a tutte le autorità preposte, comprese le Asp di Palermo e Trapani – che l’assistenza pediatrica in emergenza non potrà essere assicurata in un vasto territorio  che interessa sia la Provincia di Palermo sia parte di quella di Trapani, con il rischio di incorrere in situazioni di estrema criticità. I firmatari della nota chiedono   di ampliare con estrema urgenza la collaborazione con l’Ospedale “S. Vito e Santo Spirito” di Alcamo, potenziando l’offerta assistenziale del suo Pronto Soccorso anche con una presenza pediatrica che possa, con un servizio attivo h24, continuare ad assicurare al territorio un adeguato e tempestivo intervento nelle relative emergenze”.  “Noi Sindaci   – aggiungono nella nota – siamo perfettamente consci della delicatissima situazione in cui versa  non solo il nostro comprensorio ma l’intera Italia, e siamo quotidianamente impegnati in una continua attività di monitoraggio e contrasto dell’emergenza, pur tra mille difficoltà e carenze. Tuttavia riteniamo prioritario, al pari dell’assistenza necessaria per i pazienti COVID 19-positivi, che non si corra il rischio di sminuire la sicurezza e la qualità dell’assistenza per altre categorie di utenti, cosa tanto più inaccettabile – concludono – quando si ha a che fare con organismi potenzialmente più fragili come quella dei piccoli pazienti pediatrici”.

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