Omicidio La Rosa, lettera aperta della Consulta Giovanile di Cinisi
“Apprendere la notizia della tragica morte di Paolo La Rosa ci addolora e ci interroga tutti – scrive Andrea Di Gangi, presidente della Consulta Giovanile di Cinisi – dolore ed interrogativi che non ci permettono di formulare un pensiero, di trovare parole spendibili per la circostanza. Non nascondo le difficoltà che sto incontrando nello stendere questo comunicato, non posso nascondere l’impossibilità di trovare locuzioni che possano esprimere i sentimenti miei e della Consulta che rappresento. Ci chiediamo – aggiunge – come non si riesce ancora a trasmettere alle giovani generazioni, o ai nostri stessi coetanei, quel complesso valoriale che possa evitare di trovare nella violenza un’alternativa al dialogo, nel dolore inflitto agli altri un’alternativa alla convivenza civile, nei gesti d’odio un’alternativa alla solidarietà. Ci chiediamo quali sentimenti abbiano spinto a tanta efferatezza e se questi sentimenti siano davvero umani. Ci chiediamo quale effetto avrebbe dovuto o potuto sortire – prosegue – lo spegnere una vita colma di speranza, aspettative, prospettive, tensioni, sogni, impegni, contributi e futuro. Il dolore viene proprio dal fatto che queste domande che oggi ci poniamo sono domande irrazionali, alle quali la ragione umana potrà mai dare una risposta. Il dolore intimo che ciascun giovane cinisense oggi prova è dato dalla coscienza che la morte del giovane Paolo è un fallimento di tutti e tutti ne siamo responsabili. Non ci resta che manifestarci vicini alla famiglia, al loro dolore inconsolabile, agli amici ed alla comunità cittadina tutta. Non ci resta che chiedere giustizia – conclude Di Gangi – per questa morte ingiusta, perché il male e la violenza non camminino più sulle nostre strade. Perché il male e la violenza non causino mai più così tanto dolore. Mai più”.