Castellammare del Golfo, corona virus: padre angosciato per la figlia bloccata in oriente
Il Corona virus crea apprensione anche nella comunità di Castellammare del Golfo. Una giovane del luogo, infatti, che da un anno vive in Cina, non può al momento fare ritorno in Sicilia a causa del totale blocco dei voli da e per l’Italia verso il paese asiatico. Sono ore di angoscia per il maresciallo dei carabinieri in pensione Luigi Cravotta, padre di Chiara, la studentessa bloccata in Cina. Chiara Cravotta, 23 anni, frequenta l’università di Tsingtao, nella provincia di Shandong, a circa mille chilometri di distanza dal focolaio in cui è scoppiato il virus letale. Dopp una laurea in mediazione linguistica ed interculturale, nel paese asiatico sta perfezionando la lingua cinese. «Sono costantemente in contatto con mia figlia –afferma Luigi Cravotta – tramite una sorta di whatsapp cinese. Mi racconta di sentirsi abbandonata, praticamente costretta a rimanere chiusa all’interno della struttura universitaria. Niente carne e pesce, arrivano a singhiozzo soltanto delle verdure. Chiara sta bene ma sta cominciando a risentire psicologicamente delle terribili notizie che si susseguono”. La sua famiglia non riesce a darsi pace e chiede al governo italiano di fare qualcosa: «Come mia figlia ci sono tanti altri italiani rimasti bloccati in Cina – aggiunge Luigi Cravotta – non si può restare inermi, bisogna trovare il modo per riportarli in patria”. Costanti anche i contatti con la Farnesina che ad oggi non avrebbe trovato soluzione. Gli studenti, come nel caso di Chiara, sono bloccati e confinati nei loro alloggi universitari senza alcuna assistenza. Il padre di Chiara ha provato a fare volare la figlia con voli non diretti in Italia, ma tutta l’Europa ha bandito dai propri aeroporti voli provenienti dalla Cina. L’unica speranza al momento, anche se flebile, è quella che una compagnia possa fare per domenica un collegamento con Barcellona, in Spagna, sempre che nel frattempo non chiudano le frontiere anche li.