Carini, furto in una ferramenta in c.so Umberto: cresce allarme microcriminalità
Cresce l’allarme microcriminalità nel centro storico di Carini. Raffica di furti ai danni di abitazioni private ed attività commerciali si susseguono senza sosta creando allarme sociale tra i residenti che reputano la situazione insostenibile. Anche stanotte la banda di turno ha agito lungo corso Umberto, prendendo di mira un negozio di ferramenta. Ignoti malviventi hanno segato la parte centrale della saracinesca dell’attività commerciale e utilizzando una sedia per salire all’altezza dello spazio creato, si sono introdotti all’interno per trafugare merce e portando via il registratore di cassa con all’interno circa 1.300 euro in contanti. Stamattina l’amara scoperta dell’esercente che ha subito richiesto l’intervento dei carabinieri. Un furto con scasso eseguito in barba alla presenza di numerosi impianti di videosorveglianza. Accanto alla ferramenta c’è persino una banca e le spy cam del comune sono puntate su tutta l’area che da Piazza Duomo arriva al palazzo municipale. Le immagini registrate dalle telecamere potrebbero svelare a breve, agli investigatori, il volto di chi ha agito. Intanto cresce lo sgomento dei carinesi di fronte a questi continui episodi di microcriminalità. L’ex Consigliere Comunale Filippo Di Stefano, su Facebook, si chiede come i malviventi possano agire indisturbati in un area video sorvegliata. “Possibile – scrive – che nessuno non veda e non senta niente”. Poi rivolgendosi alle forze dell’ordine e alle autorità locali, chiede se davvero non ci sia nulla da fare per porre fine a tutto questo. “ E’ possibile che abbiamo fatto di tutto per mantenere i presidi di legalità’ nel centro abitato ?– scrive – Vogliamo fare qualcosa per la nostra città facendo ognuno il nostro dovere”?. Un commento a cui ha risposto il sindaco Giovì Monteleone. “Il problema della microcriminalità a Carini c’è – scrive il primo cittadino – non c’è nessuna volontà di volerlo nascondere e c’è anche quella di affrontarla. I carabinieri intervengono, spesso li assicurano alla giustizia grazie alle indagini e, a volte, anche con l’ausilio della Videosorveglianza comunale. Impianto – prosegue il sindaco Monteleone – che avremmo voluto più esteso e più diffuso tramite finanziamento richiesto al ministero dell’interno ma che non abbiamo ricevuto perché siamo in fondo alla graduatoria perché Carini è ritenuta a bassissimo tasso di criminalità. La nostra amministrazione comunale – prosegue Monteleone – ha fatto di tutto per mantenere il presidio dei Carabinieri in centro abitato offrendo i locali disponibili ma non sono stati ritenuti idonei e stiamo sempre alla ricerca di altri immobili adeguati alle loro esigenze. Fermo restando che il compito del casermaggio per i carabinieri é del Ministero dell’interno, il comune di Carini ha concesso una villa confiscata alla mafia in contrada Giaconia per mantenere la sede della compagnia e i lavori di adeguamento sono in corso con 50 mila euro di risorse del bilancio comunale, dando seguito a un protocollo d’intesa siglato tra Amministrazione Comunale, Legione Carabinieri Palermo e Prefettura grazie al quale sarà finanziata la caserma che ospiterà la definitiva sede della compagnia dell’arma, che sarà realizzata in un terreno sottratto alla criminalità organizzata in via Sant’Anna. Ritengo però – aggiunge il primo cittadino – che la microcriminalità non si risolve solo con la repressione. Occorre un’azione corale ed educativa alla quale devono concorrere tutte le componenti della società : comune, scuola, famiglie, parrocchie. E ritengo che queste istituzioni, nonostante le difficoltà concorrono per educare. La nostra amministrazione porta avanti progetti di inclusione sociale : fra questi in corso ce n’è uno che è rivolto proprio ai “ ragazzi di strada”. Purtroppo paghiamo le scelte sconsiderate del passato dal punto di vista urbanistico che ha spostato attività e popolazioni a valle, desertificando il centro storico. Scelte che bisogna riconsiderare e che abbiamo iniziato a riconsiderare – conclude il sindaco Giovì Monteleone – tenendo conto di quello che sta succedendo in questi ultimi anni di forte evoluzione numerica demografica e della contestuale involuzione sociale”.