Carini, assunzioni per costruzione centro Ri.med: Fillea e Fiom chiedono regole chiare
Fillea e Fiom chiedono al prefetto la costituzione di un tavolo per sottoscrivere un protocollo per l’occupazione e la legalità per la realizzazione del nuovo centro di Biotecnologia e Ricerca Biomedica Ri.med di Carini. Nella lettera inviata al prefetto Antonella De Miro, il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo e il segretario Fiom Francesco Foti, chiedono un confronto aperto a tutti i soggetti interessati, l’amministrazione comunale di Carini, la fondazione Rimed, stazione appaltante, l’ Ati formata dalle imprese aggiudicatarie Italiana Costruzioni s.p.a.; Gemmo s.p.a.; Isa s.p.a.; T.Am.Co s.r.l. e i sindacati, per la stesura di un protocollo per gestire i flussi di manodopera attraverso la certificazione delle competenze da parte degli enti bilaterali del settore. Fillea e Fiom attendevano la prosecuzione del confronto sulla realizzazione della struttura, già avviato un paio di mesi fa con il Comune di Carini, per discutere dei punti da inserire nel protocollo. Le richieste d’incontro erano state inviate anche alla stazione appaltante e alle imprese aggiudicatarie. “Non solo non c’è stato l’incontro per definire il protocollo – dichiarano Ceraulo e Foti – ma in più sia l’amministrazione comunale di Carini che la Fondazione Rimed, hanno dichiarato che c’era stato un accordo con le organizzazioni sindacali e che le assunzioni sarebbero state gestite dal locale ufficio di collocamento; tema – prosegue la nota – mai affrontato con il comune di Carini, la cui posizione adesso ci lascia con l’amaro in bocca perché non è stato dato ascolto alle nostre richieste di sottoscrivere il protocollo sull’occupazione degli edili e dei metalmeccanici disoccupati, per creare lavoro per la manodopera locale e provinciale – aggiungono Ceraulo e Foti – Non vorremmo che siano già iniziate le manovre di campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale, con l’attivazione di meccanismi di tipo clientelare che rischiano di escludere e di ledere i diritti di centinaia di lavoratori e disoccupati che detengono un’alta professionalità, acquisita nel tempo nei due settori dell’edilizia e della metalmeccanica, e che potrebbero perdere questa importante occasione”.