Regione, infrastrutture: gli interventi in programma nel 2020 interessano pure Alcamo
Nel 2020 i Comuni bandiranno le gare dei progetti finanziati con i 630 mln dei Fondi territorializzati del Po-Fesr che hanno scontato ritardi legati alle complesse procedure per organizzare i programmi e rispettare le regole imposte dalla Comunità Europea . Nell’agenda 2020 dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – che col dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Fulvio Bellomo, ha incontrato a Palermo, presso l’Ance Sicilia, il Comitato di presidenza dei costruttori edili siciliani guidati da Santo Cutrone – sono segnate molte date importanti: un vertice con l’Anas il prossimo 23 gennaio per provare a sbloccare cinque grandi progetti, fra i quali il lotto C1 della Nord-Sud che sconta il definanziamento operato nel 2013; a giugno in gara i lavori Rfi per riaprire la ferrovia da Alcamo verso Trapani per circa 204 mln; sempre entro giugno in gara le opere Rfi di ammodernamento delle stazioni in direzione di Catania e Augusta, dei binari sulla Palermo-Agrigento e sulla Palermo-Trapani via Castelvetrano e l’intervento per riaprire la Caltagirone-Gela; l’impegno a rispettare anche quest’anno il target di spesa dei fondi Ue e il via libera a due grandi opere tra cui il centro direzionale della Regione a Palermo per 400 mln di euro. Falcone ha tenuto a rivendicare il merito di avere chiuso il 2019 con un bilancio più che positivo: il raddoppio del target di spesa dei fondi per infrastrutture e il rispetto del budget di spesa certificata di fondi Ue del Po Fesr a 1,215 mld; il quasi raddoppio degli importi aggiudicati dagli Uffici regionali gare (234,5 mln nel 2019 a fronte dei 187 mln del 2017, cui si aggiungeranno gare residue per 50 mln che saranno completate a fine mese); il puntuale aggiornamento annuale del Prezziario regionale; 300 mln ai Comuni coi Patti per il Sud per 352 progetti di riqualificazione urbana e di siti pubblici e culturali, di cui 326 già ammessi a finanziamento con decreto e altri 26 lo saranno entro febbraio; 70 mln per 75 progetti di interventi nei centri storici minori; 26 mln dei Patti per il Sud per 76 interventi in sostituzione dei Liberi consorzi sulle strade provinciali, di cui 60 con decreto di finanziamento e altri 16 in dirittura d’arrivo; 45 mln con bandi pubblicati per gli accordi quadro sulla viabilità provinciale, compreso ora anche il Trapanese. L’assessore ha poi sottolineato il continuo pressing esercitato
sull’Anas per sbloccare i tanti cantieri fermi, tra cui quelli lungo l’autostrada Palermo-Catania e per accelerare gli interventi sulla Mazzara del Vallo-Marsala, sulla Villabate-Bolognetta della Ss121 da realizzare anche questa in doppia carreggiata e per la Variante di di Alcamo. Falcone, infine, ha richiamato anche le imprese al senso di responsabilità, elencando tanti casi di lavori aggiudicati in tempi
record per dare risposte alle emergenze dei territori e non ancora
completati dopo molto tempo a causa delle crisi finanziarie delle
aziende appaltatrici. In tal senso Santo Cutrone, a nome del Comitato di presidenza dell’Ance Sicilia, ha chiesto all’assessore di intervenire su Anas e Rfi affinché nelle progettazioni adottino il Prezziario regionale vigente in Sicilia per applicare importi più in linea con il mercato; di sollecitare tutte le stazioni appaltanti al rispetto dei tempi di pagamento degli stati di avanzamento delle opere, dato che in media i mandati tardano anche più di un anno; di verificare come mai spesso più lotti vengano aggiudicati a imprese già notoriamente in stato di difficoltà; di chiedere, quanto ai progetti da 120 mln per housing sociale ancora bloccati, la riduzione e la variazione delle modalità di prestazione delle fidejussioni che vengono chieste in misura esorbitante rispetto alle previsioni dei bandi; di sollecitare il Commissario al rischio idrogeologico sui bandi ancora fermi e di migliorare i criteri inseriti nella piattaforma di selezione delle imprese invitate per non penalizzare le piccole e medie imprese siciliane; di potenziare il Fondo di rotazione per le progettazioni dei Comuni; infine, di segnalare in Giunta di governo i tanti casi di interventi, pubblici e privati, bloccati per rimpalli di competenze o lentezze, come, ad esempio, i regimi autorizzativi sottoposti al vaglio della commissione Via-Vas.