Omicidio Bifara, condannato a 30 anni il partinicese Leonardo Celestre
Condannato a 30 anni di carcere il partinicese Leonardo Celestre, accusato dell’omicidio del suo migliore amico, divenuto rivale in amore, il 46enne Nicola Bifara. Come scrive oggi il Giornale di Sicilia, Celestre ha evitato l’ergastolo solo perché ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Per il Gup Giuliano Castiglia, che ha emesso la sentenza di primo grado, non ci sono dubbi. Accogliendo le tesi e le richieste dei pm Renza Cescon e Giulia Beux, Castiglia ha condannato Leonardo Celestre per avere ucciso Bifara per “futili motivi”, ovvero per avere scoperto che l’amico intrattenesse una relazione con la propria moglie. Nicola Bifara venne ucciso con tre colpi di pistola calibro 9×21, nel podere di contrada Margi Sottana, lungo la strada provinciale 2, in cui la vittima custodiva un cavallo. Leonardo Celestre lo avrebbe atteso sul posto a bordo di una fiat 500 e, quando Bifara è arrivato alla guida della propria golf, ha cominciato a sparargli contro. Ben10 i colpi esplosi dall’arma da fuoco, tre, quelli che hanno colpito Bifara, il quale ha cercato di sfuggire all’agguato, scappando. Giunto in ospedale ancora vivo, la vittima morì pochi minuti dopo. Nel corso dell’esecuzione, Nicola Bifara era in compagnia di Michele Oliveri, che conosceva anche Celestre. Lo stesso Oliveri, agli investigatori, indicò subito Celestre quale autore del delitto premeditato. Sulla sua effettiva presenza del testimone oculare, la difesa di Celestre ha avanzato dei dubbi, sostenendo che altre persone avevano visto Bifara da solo. Ma la conferma della relazione extraconiugale da parte della diretta interessa, una parrucchiera di Partinico e il rinvenimento a casa di Celestre di una pistola ritenuta compatibile (anche da una consulenza balistica) con quella usata per uccidere Bifara, non gli hanno lasciato scampo. Le accuse, che il suo avvocato Cinzia Pecoraro ha provato a smontare, per la Procura della Repubblica sono sempre state schiaccianti, da qui la sentenza di ieri. Il legale di Bifara ha già annunciato ricorso in appello. Intanto, le parti civili che si sono costituite al processo, hanno già ottenuto una provvisionale immediatamente esecutiva di complessivi 100 mila euro. Ai 20 mila euro assegnati alla vedova, Antonella Cinquemani, e ai 40 mila a testa che andranno ai due figli minorenni, si aggiungeranno le eventuali, ulteriori «statuizioni» in sede civile.