Mafia, grazie ai pentiti all’ergastolo 4 boss di Carini per altrettanti delitti di mafia
Condanna all’ergastolo per i boss di Carini Vincenzo e Giovan Battista Pipitone, di 70 e 63 anni, per Antonino Di Maggio di 65 anni e per Salvatore Cataldo di 60 anni, . considerati i responsabili degli omicidi di Giampiero Tocco, Antonino Failla, Francesco Giambanco e Giuseppe Mazzamuto, scomparsi col metodo della lupara bianca tra il 1999 e il 2000. I giudici della seconda sezione della Corte d’Assise di Palermo hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Amelia Luise e hanno disposto che gli imputati risarciscano le vittime che si sono costituite parte civile al processo. I brutali omicidi sono stati ricostruiti grazie alle rivelazioni dei pentiti Nino Pipitone e Gaspare Pulizzi. I carinesi Failla e Mazzamuto, il 16 dicembre del 1999 vennero assassinati in una casa e poi sepolti con la Fiat Uno su cui erano arrivati all’appuntamento con la morte. Il macellaio di Terrasini, Giampiero Tocco, il 26 ottobre del 2000, venne rapito mentre era con la figlioletta di sei anni, da finti poliziotti che risparmiarono la piccola. Il corpo del carinese Francesco Giambanco, invece, scomparso il 16 dicembre del 2000, venne ritrovato bruciato tre settimane dopo la sua sparizione. Vincenzo Pipitone risponde di tutti e quattro gli omicidi, al fratello Giovan Battista non viene additata la fine di Giambanco, mentre Cataldo e Di Maggio rispondono solo del duplice omicidio di Failla e Mazzamuto. Gli avvocati della difesa hanno già preannunciato appello. In un altro processo, per gli stessi delitti, sono già stati condannati come mandanti i boss di Tommaso Natale Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Per l’omicidio di Giampiero Tocco sono state emesse già due sentenze; una definitiva, l’altra in fase di appello; nel primo caso oltre che per i boss di Tommaso Natale è stato inflitto l’ergastolo pure a Damiano Mazzola, mentre Salvatore Gregoli, in secondo grado, è stato scagionato nonostante in abbreviato era stato condannato dal Gup a 30 anni di reclusione.