Falsi invalidi, l’agenda di Antonio Randazzo svela pratiche e nomi
Le fiamme gialle hanno sequestrato un’agenda, a casa di Antonino Randazzo, il 57 enne di Terrasini finito in manette nell’ambito dell’inchiesta Igea che ha fatto luce su un giro di pensioni riconosciute a falsi invalidi. Una sorta di libro mastro rinvenuto, insieme ai 60 mila euro in contanti, durante la perquisizione effettuata dai finanzieri nella sua abitazione nel corso del blitz, che conterrebbe nomi, numeri di telefono e appunti importanti ai fini investigativi, così come scrive oggi il Giornale di Sicilia. Vi sarebbero, infatti, segnati diversi nomi di medici, professionist e di alcuni componenti delle commissioni Inps, con i quali Randazzo sarebbe stato in contatto per concedere i benefici previdenziali ai richiedenti in cambio di denaro. Ciò consentirà agli inquirenti di verificare se i nomi dei medici contenuti nella rubrica possano avere firmato delle pratiche ai fini pensionistici. Sotto la lente di ingrandimento anche i documenti rinvenuti nei tre Caf gestiti da Filippo Accardo, l’altro indagato finito agli arresti domiciliari. Uno di questi ha sede a Terrasini in via Santa Rosalia al civico 19 ed è qui, che sarebbero state preparate gran parte delle richieste di pensione e accompagnamento “incriminate”, con referti medici che attestavano patologie in realtà inesistenti. Ad eccezione di quella di Grazia Nolfo, che sarebbe stata stilata nel patronato Acai di Via Malaspina a Palermo. La donna percepiva una pensione per la cecità, ma il suo ex marito l’ha smascherata, denunciando tutto alle fiamme gialle e da lì è partita l’inchiesta che ha smascherato gli imbrogli. Per questo episodio risultano indagati i medici Gaetano Maria Pitarresi, Salvatore Villa e Alessandro Sciabbica, accusati di avere attestato la sua invalidità.