Partinico, omicidio Mazzurco: condannata a 16 anni la moglie Antonella Cover

 Il Gup di Palermo ha condannato a 16 anni di carcere Antonella Cover, 55 anni, ritenuta responsabile dell’omicidio del marito, il 64enne partinicese, Filippo Mazzurco.   L’uomo venne ucciso nel sonno con una coltellata al torace nella loro casa di Partinico lo scorso 23 gennaio. Il giudice Walter Turturici, come si legge sul Giornale di Sicilia, ha accolto integralmente la richiesta del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dei sostituti Luisa Bettiol e Giulia Beux, che avevano coordinato l’indagine. I rapporti tra i due coniugi non erano più idilliaci da tempo. Erano sposati da tanti anni ma nell’ultimo periodo il matrimonio era giunto al capolinea. Filippo Mazzurco si era anche trasferito in Svizzera dove aveva instaurato una relazione con un’altra donna.  La moglie era rimasta, invece a Partinico, dove l’ex marito fece ritorno dopo avere subito un infarto, stabilendosi a casa della madre che viveva nella stessa palazzina in cui risiedeva la Cover. La mattina dello scorso 23 gennaio, l’imputata si introdusse nella casa della suocera con la scusa di  prendere insieme un caffè, ma una volta dentro, andò nella stanza in cui dormiva l’uomo e gli sferrò una coltellata. Quando arrivò l’ambulanza l’uomo era già morto. La stessa donna andò in Commissariato a confessare quello che aveva appena fatto, senza però fornire una spiegazione al gesto. La donna era rimasta in silenzio anche durante l’i n t e r rogatorio di garanzia, ma poi, durante le indagini,  ha raccontato di presunte violenze e vessazioni psicologiche che per molto tempo avrebbe subito dal marito, aggiungendo che le tensioni nella coppia sarebbero state determinate da problemi economici. Ma l’avvocato della famiglia Mazzurco avrebbe invece dimostrato che la donna volesse annientare l’ex marito, e che solo quando si era accorta di aver perso il suo ascendente su di lui e non riuscendo più a spillargli denaro, avrebbe agito con spirito punitivo, per rabbia e vendetta, uccidendolo. Con la sentenza è stato anche riconosciuto il diritto al risarcimento di sette famigliari della vittima che si sono costituiti parte civile e per loro il gup ha intanto disposto il pagamento di provvisionali tra i 30 mila e gli 8 mila euro, per una somma complessiva di 98 mila euro.   

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