Partinico, delitti Lo Baido e Cusumano, giudizio abbreviato per il pentito Macaluso
Ha scelto il rito abbreviato, il pentito partinicese Sergio Macaluso che ha confessato i delitti di cui non era nemmeno sospettato e che dovrà presentarsi in aula il prossimo 13 febbraio. Lo stesso accusa se stesso e, i suoi cognati, i fratelli Corrado e Domenico Spataro degli omicidi dei partinicesi Giuseppe Lo Baido, assassinato il 13 luglio del 2007, e Giuseppe Cusumano, eliminato in una delle tante faide della mafia locale il il 2 settembre del 2011. I fratelli Spataro, il cui processo con il rito ordinario comincerà il prossimo 13 marzo, rischiano l’ergastolo, mentre il collaboratore di giustizia usufruirà delle attenuanti previste dalla legge sui pentiti. Degli omicidi di Lo Baido e Cusumano, come rammenta oggi il Giornale di Sicilia, ne aveva parlato anche un altro mafioso ed estorsore della cosca di Resuttana, Domenico Mammi e per gli stessi era indagato come mandante anche Francesco Lo Iacono, cugino di Macaluso che però ha ottenuto l’annullamento dell’ordine di custodia cautelare da parte del tribunale del riesame e il pm Amelia Luise ha preferito stralciare la sua posizione, in vista di una possibile archiviazione. La vicenda emerse in una tranche dell’operazione Talea 2, contro il racket delle estorsioni di Resuttana e San Lorenzo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due agguati ai danni di Lo Baido e Cusumano sarebbero stati la vendetta dei cugini Lo Iacono e Macaluso per l’omicidio di Maurizio Lo Iacono, a sua volta assassinato il 3 ottobre del 2005. Macaluso è figlio naturale del vecchio Francesco Lo Iacono, deceduto negli anni scorsi, boss di Partinico, che era anche zio del suo omonimo oggi indagato. Maurizio Lo Iacono era figlio legittimo del boss e dunque fratello naturale di Macaluso. Oltre alle rivalità per la gestione del mandamento, i due cugini avrebbero vendicato un loro parente prossimo.