Palermo, sequestrato il Gran Teatro Tenda Zappalà per bancarotta fraudolenta
Per bancarotta fraudolenta finisce sotto sigillo il “Gran teatro tenda Zappalà” di via Autonomia Siciliana a Palermo. Gli spettacoli in programma andranno regolarmente in scena, ma il teatro passa in amministrazione giudiziaria. Il sequestro è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria e colpisce gli amministratori della cooperativa “Figli d’arte Zappalà” Antonio e Franco Zappalà a cui viene contestato il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione. Secondo l’accusa, i due avrebbero pilotato il fallimento per non pagare le tasse. A loro è stato sottratto il teatro quale al patrimonio della società fallita il cui valore è stato quantificato in 760 mila euro. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco. Le indagini, eseguite dalle fiamme gialle della sezione di polizia giudiziaria della Procura, hanno fatto emergere che al momento del fallimento, dichiarato nel 2017, la coop aveva un passivo di un milione di euro, per lo più tasse non pagate. Dall’analisi della documentazione contabile sarebbe emerso che la società era stata denudata della proprietà del teatro e di tutte le attrezzature per l’allestimento degli spettacoli, cedendole all’amministratore sulla base di un credito in realtà inesistente. Si sarebbe trattato, secondo l’accusa, di un accordo contabile tra soci. Da qui l’ipotesi che si sia trattato di un piano illecito per consentire il successivo affitto a due nuove società costituite appositamente, l’Associazione culturale Parsifal” e il “Teatro Franco Zappalà srls, per proseguire l’attività con mezzi e risorse della cooperativa fallita.