Emergenza Rifiuti, niente ritiro di “organico” in tutti i comuni fino a giovedì
Fino al prossimo giovedì i cittadini dei comuni del palermitano e del trapanese, dovranno continuare a tenersi in casa la frazione organica dei rifiuti prodotti. Permane la chiusura degli impianti siciliani di compostaggio che non ricevono più l’umido. Ormai sono circa 150 i Comuni siciliani che non raccolgono più l’organico e che sono rimasti coinvolti nell’emergenza rifiuti, tra cui Carini, Partinico, Montelepre, Giardinello, Castellammare del Golfo, Balestrate, Alcamo, Terrasini, Cinisi, Borgetto, Trappeto, Torretta, Isola delle Femmine, Capaci e tanti altri. Tutto ciò dopo la chiusura delle principali strutture come la Ecox di Termini Imerese e la Raco di Catania; quest’ultima dovrebbe riaprire i battenti giovedì prossimo. I sindaci, dal canto loro, continuano a scusarsi con i cittadini per i disagi in corso non dipendenti dalla loro volontà, tanto che tutti continuano a lavorare nel tentativo di trovare soluzioni alternative affinchè la raccolta della frazione organica dei rifiuti possa tornare ad essere regolare. L’assessorato regionale all’Energia, con il quale gli enti locali sono in costante contatto, nel corso di un recente incontro ha fatto presente che a partire dalla prima settimana di dicembre dovrebbe riaprire il polo tecnologico di Castelvetrano, con l’avvio di una campagna mobile che, per almeno un anno, dovrebbe garantire il conferimento dell’umido. «Ancora una volta – dicono gli amministratori – siamo purtroppo costretti a chiedere ai cittadini di non esporre l’umido nelle prossime giornate. Chiediamo la collaborazione di tutti, ricordando che la raccolta prosegue regolarmente per gli altri tipi di rifiuti”. Un appello che probabilmente non tutti accoglieranno, per l’impossibilità di mantenere in casa scarti alimentari nauseabondi, soprattutto per quei cittadini che vivono in appartamento e non usufruiscono di spazi esterni adeguati per accatastare l’organico. E per le strade dei vari comuni si cominciano a vedere gli effetti del disservizio, con sacchetti di spazzatura disseminati soprattutto nelle aree periferiche dei paesi, ma anche nei centri urbani.