Villagrazia di Carini, neonata azzanata al viso dal cane: lettera della madre, processo in estinzione
Una lettera di pentimento per quanto accaduto e la remissione di querela. Va verso l’estinzione il processo a carico di una donna di Carini di 37 anni finita sotto accusa per l’aggressione alla figlioletta di appena 6 mesi da parte del cane che tenevano in casa. Secondo l’accusa non avrebbe sorvegliato la piccola come avrebbe dovuto per evitare che il proprio animale domestico potesse azzannarla al volto. La chiusura del dibattimento al giudice di pace è determinato dal ritiro della querela del curatore speciale della piccola, nominato dal tribunale poco dopo la terribile aggressione avvenuta in un’abitazione di Villagrazia di Carini. La decisione è stata presa proprio in seguito a questa lettera della mamma che ha evidenziato il dolore che porta dentro ancora oggi, nonostante da quei terribili momenti siano oramai trascorsi 2 anni e mezzo. Infatti l’episodio accadde nel gennaio del 2017 quando il cane, un Jack Russell, all’improvviso saltò addosso alla bimba che all’epoca aveva appena 6 mesi mentre era in braccio alla madre. Una furia cieca che provocò varie lacerazioni in viso alla piccola. Tra le ipotesi quella che l’animale avesse avuto tale reazione probabilmente perchè ingelosito dall’arrivo della piccola e dalle attenzioni che i loro padroni avessero rivolto alla figlia. Furono gravi le conseguenze: i referti del Pte di Carini, il punto territoriale di emergenza, e poi della Chirurgia plastica di Villa Sofia parlarono di ferita lacero-contusa destra, con una prognosi iniziale di dieci giorni, poi aumentati per la delicatezza delle cure che si resero necessarie nel reparto specializzato. Lì furono riscontrate una «ferita a spessore parziale della guancia di sinistra ad andamento curvilineo» e una «ferita comunicante con la precedente curvilinea sottostante». C’era stato anche un interessamento della zona dell’occhio, con la «lacerazione del bordo palpebrale inferiore». La bimba è stata costretta a continue cure, interventi e terapie durati anche oltre le due settimane di ricovero. Mamma che alla fine è stata vittima due volte. La 37enne ha evidenziato che per la figlia ha prestato sempre la massima attenzione, tanto che l’aggressione avvenne proprio mentre era seduta con in braccio la piccola. All’epoca fu immediato l’allontanamento dell’animale dal nucleo familiare. Il veterinario dell’Asp aveva fornito indicazione per il rientro dell’animale la donna ed il compagno non hanno più voluto farlo rientrare in casa.