Terrasini, una strada di Palermo sarà intitolata al sindacalista Giuseppe Maniaci
Il 25 ottobre del 1947, venne ucciso a colpi di mitra davanti alla sua casa, in contrada Paternella, il segretario di Confedeterra di Terrasini e dirigente del partito comunista Giuseppe Maniaci. A lui verrà intitolata una delle tre Vie dei diritti del popolare quartiere Bonagia che il Comune di Palermo sta dedicando ai sindacalisti uccisi dalla mafia. L’appuntamento è martedì prossimo alle 10’ in via dell’Allodola, arteria viaria che prenderà il nome del contadino terrasinese assassinato a soli 38 anni. Maniaci era contadino, era sposato e aveva un figlioletto di due anni. Era entrato in contatto con ambienti politici nel carcere di Porto Longone, dove era stato detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti Scoccimarro e Terracini. Il sindacato e le forze di sinistra denunciarono l’ennesimo delitto politico contro un loro esponente. Ma gli investigatori si orientarono subito verso un’altra direzione, la vendetta privata, escludendo il movente politico. I carabinieri scrissero che Maniaci aveva rubato delle olive in un fondo coltivato ad uliveto di proprietà di un certo Emanuele Badalamenti di Cinisi, che era stato venduto al noto pregiudicato latitante Procopio Di Maggio. E dissero che aveva rubato olive anche in un altro fondo, distante 500 metri, di proprietà degli eredi Ruffino, affittato a Leonardo Vitale e a suo cognato Giuseppe Di Maggio, cugino di Procopio. La tesi non si indebolì mai. E i tre mafiosi sospettati fortemente del delitto non furono neanche denunciati. La Sezione Istruttoria della Corte di Appello di Palermo, per l’omicidio di Giuseppe Maniaci, procedette contro “ignoti”. E il 7 aprile 1948 dichiarò di «non doversi procedere perché ignoti gli autori del reato». “Un altro delitto impunito” per Enzo Campo, segretario generale della Cgil di Palermo, poiché Giuseppe Maniaci lottò per la conquista del lavoro, per l’affermazione dei diritti e della democrazia e proprio per questo trovo’ la morte. Un nome coperto dall’oblio a cui la Cgil di Palermo vuole restituire dignità, ricordandolo assieme alle amministrazioni comunali e ai loro familiari, per recuperare la memoria di un martire sconosciuto, il cui nome è rimasto coperto da un silenzio assordante durato oltre 70 anni”. “Non è mai stato ricordato prima, eppure rappresenta i ‘senza storia che fanno la storia’ – aggiunge Dino Paternostro – responsabile Legalità della Cgil di Palermo. Giuseppe Maniaci rappresenta le migliaia di lavoratori e le centinaia di dirigenti sindacali che non inseguivano visibilità e successo ma partecipavano e promuovevano lotte di massa per conquistare lavoro, dignità, diritti e libertà, ed è giusto condividere una storia di valori, battaglie e conquiste da trasmettere alle giovani generazioni”.