San Cipirello, incendio autoparco: “gli attentatori sapevano quali mezzi danneggiare”
Proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di Monreale sul rogo che sabato notte ha distrutto buona parte del parco mezzi della «Eco Industry srl» in contrada Zabbia. La ditta di rifiuti si era provvisoriamente aggiudicata la gestione del servizio a San Cipirello e San Giuseppe Jato. L’azienda, intestata a Vincenzo Lo Greco, aveva da poco rilevato il ramo d’azienda della «Cogesi». Il cui titolare, Stefano Lo Greco, ieri ha presentato un denuncia contro ignoti. I mezzi apparterrebbero, infatti, ancora alla precedente ditta, colpita il mese scorso da una interdittiva antimafia. A emanare il provvedimento, contro cui è stato presentato ricorso, è stata la Prefettura. L’indomani del rogo i titolari hanno fatto una stima più precisa dei danni che supererebbero il milione di euro. «Alcuni dei camion incendiati valgono 180 mila euro ciascuno. I furgoni 60 mila euro», fanno sapere. In tutto sono stati 22 i mezzi dati alle fiamme. Sembra che non siano coperti da assicurazione in caso di incendi. Ci sarebbe però una polizza per l’azienda. Un danneggiamento che ha messo in ginocchio «Eco Industry srl», che puntava non solo all’affidamento del servizio che prevede 51 giorni di raccolta a San Cipirello e San Giuseppe Jato. Ma soprattutto al prossimo bando, che affiderà la gestione della raccolta rifiuti nei due comuni limitrofi per i prossimi sette anni. «Senza quei mezzi l’azienda è tagliata fuori – sostiene Lo Greco -. Chi ci ha colpito sapeva di preciso cosa danneggiare: c’erano oltre cento mezzi nell’autoparco, ma hanno bruciato quelli indicati nel progetto presentato per partecipare alla gara». Sabato notte, prima dell’una, ignoti avrebbero tagliato la rete metallica che si trova nel retro del deposito. Una volta dentro, hanno cosparso alcuni camion e furgoni di liquido infiammabile e appiccato le fiamme. Molti dei mezzi danneggiati erano però parcheggiati uno di fianco all’altro. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti della zona rurale. Così sul posto sono intervenuti i proprietari e i vigili del fuoco del distaccamento di Partinico e Corleone. Necessario anche l’a r r ivo dei rinforzi da Palermo. Per diverse ore i pompieri sono stati impegnati nelle operazioni di spegnimento delle fiamme, che hanno divorato buona parte degli automezzi dell’impresa jatina. La ditta «Cogesi» da settembre è ferma perché ha ricevuto una interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Palermo. Il sospetto è che possa avere subito ingerenze della criminalità organizzata. Di qui il provvedimento che impedisce la prosecuzione dei rapporti tra l’impresa e la pubblica amministrazione. La ditta ha però presentato al Tar una un ricorso. Un mese prima dell’interdittiva, che evidentemente era nell’area, la «Cogesi» aveva ceduto il ramo d’azienda del settore rifiuti alla «Eco Industry srl». La nuova ditta però non figura ancora all’Albo nazionale gestori ambientali. Per questo alcuni giorni fa si è vista revocare l’appalto da parte del comune di Giuliana. «Abbiamo presentato ricorso», fanno sapere i titolari.