Partinico, sigilli ad un marmificio, titolare nei guai
La polizia ha sequestrato un marmificio in via La Masa a Partinico per violazioni in materia di inquinamento ambientale e tutela della salute pubblica e perché abusivo. Il titolare, A. P. (le sue iniziali), 67 anni, di Partinico, incensurato, è stato denunciato alla Procura della repubblica. Il provvedimento di sequestro della fabbrica di circa 100 ,etro qiadrati è scattato per mancanza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera dei fumi e delle polveri di lavorazione (decreto legislativo 152/2006). Tra l’altro il marmificio si trova vicino ad una scuola. Inoltre nel corso dell’attività ispettiva è stata accertata l’assenza di ogni e qualsiasi sistema di captazione, convogliamento e allontanamento delle polveri di lavorazione. Non solo, il titolare del marmificio, in violazione delle norme in materia, avrebbe esercitato l’attività artigianale in assenza anche della Scia (segnalazione al Comune di inizio di attività e quindi senza le prescritte autorizzazioni). Il marmificio in pratica era abusivo. U n’altra irregolarità riscontrata dai poliziotti durante il controllo è stata la mancanza del certificato di agibilità con destinazione d’uso artigianale, come pure quella dell’assenza della valutazione delle emissioni sonore relative all’utilizzo di macchinari e attrezzature ( impatto acustico). Violazioni che hanno portato al sequestro insieme a tutte le apparecchiature per la lavorazione del marmo presenti nel magazzino artigianale: levigatrice, sega ad acqua, bancone da lavoro, scaffalatura metallica per la posa del materiale di consumo, dischi diamantati, trapani, flex, contenitori per i residui di marmo, compressore, materiali lapidei grezzi di varie pezzature di marco, serbatoio d’acqua e vasca di accumulo. L’operazione che rientra nell’ambito di un controllo straordinario del territorio disposto dal commissariato di polizia Partinico, diretto dal vice questore Carlo Nicotri, finalizzato ad arginare e reprimere i reati in materia di inquinamento ambientale, a tutelare la salute pubblica e al contrasto delle attività imprenditoriali abusive, è stata effettuata con la collaborazione dell’Asp e della guardia di finanza di Partinico. Al momento del blitz il marmificio era in piena attività e il titolare si trovava accanto al bancone intento a lavorare una lastra di marmo. Dalle verifiche è stata anche riscontrata la mancata emissione di otto ricevute fiscali. Una violazione che ha fatto scattare per il titolare dell’azienda artigianale altrettante sanzioni amministrative di 170 euro ciascuna per un ammontare di 1.360 euro. I sigilli sono stati apposti su tre distinte porte d’ingresso del marmificio.